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Bayesian, ecco gli interni del veliero dopo il naufragio

I tecnici e i periti nominati dalla Procura di Termini Imerese sono saliti a bordo ieri, giovedì 26 giugno, per la prima ricognizione

Sedie e poltrone ammassate, fango e melma ovunque. Gli interni eleganti in stile giapponese, un tempo rifiniti con sicomoro, abete, ebano e pelle, oggi sono irriconoscibili. Così si presenta il Bayesian, il veliero diventato una trappola mortale lo scorso agosto al largo di Porticello, ora riportato a galla dopo 10 mesi sul fondale a 50 metri di profondità.

I tecnici e i periti nominati dalla Procura di Termini Imerese sono saliti a bordo ieri, giovedì 26 giugno, per la prima ricognizione. Un’ispezione rapida, il primo passo per cercare di capire cosa sia davvero accaduto quella notte di tempesta. Non si vedono falle evidenti nello scafo esterno, e resta il mistero su come l’acqua sia entrata a bordo, portando il veliero ad affondare.

A perdere la vita furono in sette: il proprietario e magnate dell’informatica Mike Lynch, sua figlia Hannah, Jonathan Bloomer con la moglie Anne Elizabeth, Chris Morvillo con la consorte Neda Nassiri, e il cuoco Recaldo Thomas; il suo corpo è stato ritrovato in mare. A bordo c’erano 22 persone, solo 15 riuscirono a salvarsi.

Del grande lusso di cui il Bayesian era simbolo oggi rimane la testimonianza con i suoi segreti ancora da scoprire di una notte tragica.

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