Palermo

Giovedì 26 Giugno 2025

L'omicidio Mattarella, accolta la richiesta della difesa di Madonia: l'esame sul Dna sarà eseguito da un perito nominato dal giudice

La perizia sull'impronta trovata sulla Fiat 127 usata dai killer dell’ex presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella, si farà in incidente probatorio. Il Gip del tribunale di Palermo, Antonella Consiglio, ha accolto oggi (mercoledì 25 giugno) la richiesta presentata dall'avvocato Vincenzo Giambruno, legale di Antonino (Nino) Madonia, vecchio boss di Resuttana. Il perito dunque sarà nominato dal giudice mentre la Procura e la difesa potranno nominare i propri consulenti. In questo modo, l'esame entrerà a far parte della eventuale fase dibattimentale: se l’esame avesse esito negativo, infatti, per gli indagati l’indagine verrebbe archiviata. «È necessario procedere da incidente probatorio in conformità alla richiesta del difensore dell'indagato - si legge nell'ordinanza - poiché va considerato come sia concreta la possibilità che il procedere dell'attività tecnica possa avere natura distruttiva, anche parziale, e, conseguentemente, possa determinare l'irripetibilità dell'esame; di tal ché sono necessarie le garanzie proprie del contraddittorio». Per l'omicidio Mattarella, sono indagati Madonia e Giuseppe Lucchese: negli anni è caduta l’ipotesi che i responsabili fossero i neofascisti Giusva Fioravanti e Gilberto Cavallini. Madonia, figlio del capomafia di Resuttana Francesco, sarebbe l’uomo «dagli occhi di ghiaccio» descritto in diversi identikit. Lucchese, del mandamento di Ciaculli, anche lui spietato killer dell'ala corleonese di Cosa nostra, sarebbe stato, invece, alla guida della Fiat 127 durante la fuga. Avevano 28 e 22 anni. All’epoca del delitto l’impronta era stata isolata, ma considerata inutilizzabile per identificare chi l’aveva lasciata. Oggi si spera che il vetrino possa contenere tracce biologiche confrontabili con il Dna degli indagati.

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