Piegato e deformato dai 10 mesi passati in fondo al mare: l'albero del Bayesian, il veliero del magnate britannico Mike Lynch, affondato al largo di Porticello circa un anno fa, ha fatto capolino dall'acqua. Alto 72 metri, l'azienda olandese Hebo, che ha curato l'aspetto tecnico e operativo delle operazioni di recupero del relitto, sta utilizzando dei grossi palloni che sono stati legati intorno all'albero. Che sarebbe al centro dell'ipotesi che spiegherebbe l'inabissamento del veliero a causa di alcuni difetti di progettazione, tra cui proprio l'albero maestro, sproporzionato rispetto alle misure dello scafo.
A vigilare sui lavori ci sono sempre le imbarcazioni della guardia costiera, che hanno coordinato tutte le operazioni che si sono svolte fino a questo momento. L'albero era stato tagliato per alleggerire il peso dell'imbarcazione. A lavorare su quest'ultima operazione, che chiude definitivamente la fase dedicata al recupero, è la Hebo Lift 2, rimasta sul luogo del naufragio anche dopo il recupero dello scafo, che adesso si trova al Porto di Termini Imerese, costantemente sorvegliato.
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