L'aggressione di un giovane al Kalhesa: «Che ci talii?», scatta la chiusura ma il Tar annulla il provvedimento
«Che ci talii?». L’aggressione all’interno del Kalhesa sarebbe nata per una «mala taliata»: uno sguardo giudicato di troppo che ha rapidamente scatenato la reazione di un giovane che ha preso a pugni un altro cliente procurandogli una frattura nasale. L’episodio risale allo scorso 17 maggio. La vittima, definita dal titolare del Kalhesa «un cliente abituale» e appartenente alle forze dell’ordine, era in fila al bancone in attesa di poter ordinare il suo drink quando uno sguardo in più avrebbe scatenato le ire dell’aggressore e dato il via all’improvvisa escalation di violenza. Prima la frase, poi i pugni che hanno procurato le lesioni e la frattura al viso e al naso della vittima rimasta stordita dalla violenza. Il titolare del locale, Santi Castiglione, ha subito attivato il protocollo di sicurezza: luci accese, stop alla musica e immediato intervento dei buttafuori mentre venivano allertati dell’episodio i carabinieri. L’aggressore sarebbe stato preso dai militari in un secondo momento. «Ormai siamo ostaggio di questi delinquenti - attacca Castiglione - i locali che fanno di tutto per essere in regola e pagano le tasse sono poi costretti a subire queste violenze. Il provvedimento della questura è stato subito impugnato e il Tar proprio questa mattina ci ha dato ragione: noi non chiuderemo e il nostro calendario di eventi proseguirà normalmente senza contraccolpi. Quello che mi chiedo è: se una rissa avviene in un supermercato, questo viene chiuso? Non capisco la ragione e la natura di questi provvedimenti. Perché se prendiamo tutte le accortezze del caso dobbiamo subire noi le conseguenze?». Oggi, infatti, era stata diffusa una nota sulla sospensione per sette giorni delle «licenze per tenere trattenimenti danzanti e per la somministrazione di alimenti e bevande» al Kalhesa. A deciderlo il questore di Palermo. Il provvedimento, notificato dalla polizia e dai carabinieri, è stato però annullato dal Tar come fa sapere lo stesso titolare.