Si apre una crepa nel presunto sistema di corruzione che avrebbe inquinato la gestione di importanti gare d’appalto pubbliche nella sanità siciliana. Umberto Maggio, titolare della Pacifico srl e tra i 14 indagati nell’inchiesta della guardia di finanza che venerdì ha scosso le province di Palermo, Trapani e Caltanissetta, ha ammesso davanti al giudice per le indagini preliminari di aver pagato una tangente da 10 mila euro. Un passaggio di denaro destinato, secondo quanto riferito, a Ninni Sciacchitano, 65 anni di Palermo, considerato dagli inquirenti il regista occulto di un collaudato sistema di manipolazione di gare nella sanità, con un valore complessivo stimato in oltre 130 milioni di euro. L’ammissione, verbalizzata nell’interrogatorio del 23 maggio scorso, è riportata nero su bianco nell’ordinanza della Procura di Palermo. Maggio ha riconosciuto le accuse mosse a suo carico, dichiarando di aver consegnato i soldi in contanti a Sciacchitano in cambio di documentazione riservata relativa a una gara bandita dall’Arnas Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo per la sterilizzazione e il noleggio di strumenti chirurgici. L'articolo completo sul Giornale di Sicilia in edicola e nell'edizione digitale.