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Strage mafiosa della Circonvallazione, oggi la commemorazione

La strage mafiosa della Circonvallazione. Era il 16 giugno 1982 in viale Regione Siciliana. Nell’agguato furono assassinati il boss catanese Alfio Ferlito, che veniva trasferito da Enna al carcere di Trapani, i tre carabinieri della scorta Salvatore Raiti, Silvano Franzolin e Luigi Di Barca, e Giuseppe Di Lavore, autista della ditta privata che aveva in appalto il trasporto dei detenuti.

Oggi sul luogo dell'eccidio, alla presenza del comandante della Legione Carabinieri Sicilia, generale di Divisione Giuseppe Spina, del Prefetto di Palermo, Massimo Mariani, del comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo, generale di Brigata Luciano Magrini, dell’Assessore Fabrizio Ferrandelli, delle più alte cariche Civili e Militari, della signora Giovanna Raiti sorella del militare caduto e di una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri, è stata deposta una corona d’alloro ed è stata letta la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria.

Il Cappellano Militare don Salvatore Falzone, ha poi guidato un momento di raccoglimento spirituale e di preghiera in suffragio delle quattro vittime, benedicendo la targa che ricorda il tragico evento.

Il Generale Spina, rivolgendosi affettuosamente alla signora Giovanna Raiti sorella dell’eroe caduto, si è detto consapevole di quanto sia difficile convivere con questo incancellabile dolore e ha puntualizzato l’importanza di ricordare il valore e il coraggio dei tre Carabinieri i quali hanno svolto fino in fondo il proprio dovere, ben consci dei rischi e dei pericoli che correvano. Il loro sacrificio alimenta la forza per resistere e reagire allo strapotere mafioso e deve ricordare a tutti che la lotta a “cosa nostra” non conosce soluzioni di continuità. Il Generale SPINA ha concluso il suo intervento raccontando che il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, all’epoca Prefetto di Palermo, dopo aver raggiunto il luogo dell’eccidio, quando vide quelle immagini così strazianti e violente, a stento trattenne le lacrime.

«L’esercizio della memoria deve essere una pratica quotidiana per chi come noi rappresenta le Istituzioni. Siamo qui, questa mattina, per onorare chi ha sacrificato la vita per questa battaglia che deve procedere senza soluzioni di continuità a tutela delle nuove generazioni». Lo ha dichiarato l'assessore Fabrizio Ferrandelli durante la cerimonia di commemorazione.

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