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Palermo, assolto dalla rapina: «Non fu lui l’aggressore»

Primo verdetto ribaltato: Antonino Lucania aveva avuto tre anni e mezzo

Era accusato di aver rapinato un corriere dell’Sda in via Santocanale ma in appello Antonino Lucania, 45 anni, viene assolto per non aver commesso il fatto. Ribaltata la sentenza di primo grado, che lo aveva condannato a 3 anni e mezzo. A emettere il pronunciamento la seconda sezione della Corte d’appello, presieduta da Fernando Sestito. L’avvocato dell’imputato, Cinzia Pecoraro, aveva contestato buona parte della ricostruzione dei fatti, comprese tutte le aggravanti che erano state riconosciute.

Lucania era finito sotto processo per una rapina avvenuta nel 2022. Secondo l’accusa, avrebbe agito in concorso con un complice non identificato, bloccando un corriere mentre stava aprendo lo sportello del suo furgone Renault Master e rubandogli 50 euro in contanti. La vittima, un dipendente della ditta Palermo Management in servizio per conto della Sda, aveva raccontato di essere stato avvicinato da due uomini, uno dei quali lo avrebbe immobilizzato e minacciato in dialetto, intimandogli di non muoversi, di consegnare il denaro e di non sporgere denuncia. Un racconto che, però, in appello non ha retto. La difesa di Lucania ha smontato l’impianto accusatorio partendo proprio dal racconto della persona offesa. «Le informazioni fornite - ha sottolineato la legale - erano vaghe, imprecise e in parte smentite dalle prove raccolte durante le indagini».

Uno degli elementi centrali della difesa è stata la descrizione dell’aggressore fornita dalla vittima: secondo il corriere, l’uomo era alto circa un metro e 75 centimetri, ma Lucania è alto solo un metro e 62. Anche l’abbigliamento, indicato durante il riconoscimento, non combaciava del tutto con quello sequestrato dalla polizia. Il vestiario era stato sequestrato a seguito della denuncia della vittima della rapina. Il testimone aveva indicato uno degli aggressori con capelli corti, occhiali da sole, un cappellino ed un giubbotto verde. Ma dalle telecamere di videosorveglianza, che hanno ripreso la presenza nelle vicinanze di Lucania, si vede chiaramente come lo stesso indossasse un giubbotto nero, e non avesse alcun cappellino. Dettagli che, messi insieme, hanno sollevato più di un ragionevole dubbio sulla colpevolezza dell’imputato, tanto da portare la Corte a rovesciare la sentenza del Tribunale.

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