Durissima relazione dell’Autorità garante della concorrenza: «Chiudete la Rap e l’Amat», inefficienti e costano troppo
Un anno dopo il primo giudizio negativo, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato torna a puntare i fari sulla Rap e sull'Amat. O, per meglio dire, sul Comune che continua a dare fiducia a due aziende partecipate la cui inefficienza - è il ragionamento che emerge leggendo le dieci pagine del «parere» - continua a rappresentare un elemento distorsivo della concorrenza. E non essendoci, a distanza di un anno, i correttivi annunciati. Andando direttamente alle conclusioni, secondo le analisi effettuate dall’Authority, l’amministrazione Lagalla dovrebbe dismettere la partecipazione nelle due aziende e mettere a gara i servizi. Una bomba. L’atto d’accusa, precipuamente, è verso il Comune che ha perseverato nonostante dalle «ricognizioni sia emersa una gestione del servizio gravemente insoddisfacente, per la quale il mantenimento dell’affidamento in house non si giustifica sul piano economico e qualitativo». La ricognizione a cui si riferisce l’Autorità guidata da Roberto Rustichelli fa riferimento a un atto del Comune che dovrebbe effettuare la radiografia del servizio offerto. Ma in esso «va rilevata innanzitutto l’assenza di adeguate informazioni relative all’andamento della gestione sotto i profili della qualità del servizio (erogata e/o percepita) e del raggiungimento degli obiettivi previsti nel contratto di servizio da parte di Rap». L'articolo completo sul Giornale di Sicilia in edicola e nell'edizione digitale.