Il traffico di droga resta il motore finanziario più potente di Cosa nostra. Secondo la Direzione investigativa antimafia, l’organizzazione siciliana ha «instaurato relazioni e forme di cooperazione con la ’ndrangheta, la camorra e soggetti stranieri» per alimentare i flussi di cocaina e hashish verso la Sicilia. Le rotte privilegiate passano da Spagna, Belgio, Germania e Sud America. E a Palermo, i quartieri di Brancaccio, Ciaculli, Corso dei Mille, Porta Nuova e la Vucciria restano i punti di riferimento dello spaccio e dello smistamento. Accanto al narcotraffico, il secondo pilastro di Cosa nostra è il controllo dell’economia legale. «Le modalità persuasive evitano la violenza - spiega la Dia - limitandosi all’imposizione di beni, servizi e manodopera a prezzi maggiorati». Non sempre gli imprenditori sono vittime inconsapevoli. L'articolo completo sul Giornale di Sicilia in edicola e nell'edizione digitale.