Strage di Capaci, ritinteggiata la scritta No mafia nella casetta dalla quale i killer azionarono il telecomando
A 33 anni dalla strage di Capaci, cittadini e attivisti hanno rinfrescato la scritta No mafia nella casina che sovrasta la zona dell’autostrada A19 per commemorare Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, uccisi nell’attentato del 1992. Oltre agli attivisti, presenti Pietro Grasso, ex procuratore e presidente del Senato, il duo comico i Sansoni e alcuni rappresentati di Radio aut. Ad organizzare l’iniziativa sono stati Addiopizzo Travel, MuST23 e i ragazzi della Consulta giovanile di Capaci. Un corteo, partito dal campo sportivo di Capaci, ha raggiunto la casina con la scritta No mafia, per poi ritinteggiarla. «Un’occasione per rinnovare la memoria e l’impegno quotidiano per non dimenticare e continuare a costruire un futuro libero dalle mafie - spiega Antonio Vassallo, tra gli organizzatori dell’iniziativa - non a caso abbiamo affidato i pennelli anche ai bambini, numerosissimi anche questa volta, affinché possano essere loro a continuare in futuro a colorare il desiderio di una Sicilia più libera».