Palermo

Sabato 10 Maggio 2025

Amerigo Vespucci, incontro sulla legalità nel centenario della nascita del giudice Rocco Chinnici

Oggi a bordo della nave Amerigo Vespucci un incontro sulla cultura della legalità contro il disagio giovanile, nel centenario della nascita del giudice Rocco Chinnici.

Raspanti (Cesi): il lavoro non lo deve creare la politica

«Il lavoro non lo deve creare la politica, faccia un passo indietro, perché spesso non lo sa fare. Questo compito spetta invece a una serie di entità, di corpi intermedi, classi di impresa, artigianato, un mondo che la politica deve certamente regolarmente e indirizzare, altrimenti c'è lo sfruttamento, non c'è l’equilibrio fiscale, la sanità». Lo dice Antonino Raspanti, presidente della Conferenza episcopale siciliana, intervenuto sulla nave Amerigo Vespucci, ormeggiata al porto di Palermo, all’incontro sulla cultura della legalità contro il disagio giovanile, nel centenario della nascita del giudice Rocco Chinnici. «In Sicilia - ha aggiunto Raspanti - la prima cosa che si pensa è quella di rivolgersi al politico per risolvere qualunque problema. Non è giusto, non è possibile. Siamo noi che li creiamo baroni a questi signori, e poi ce ne lamentiamo e diciamo che sono i peggiori. Non è possibile fare così, dobbiamo invece dare forza ad altri corpi sociali. La religione, inoltre, deve svolgere un’azione educativa maggiore, deve avere una capacità di proporre, di parlare di valori, virtù, disciplina ed etica, disciplina, concetti che oggi circolano poco nelle parole dei vescovi e dei preti. Bisogna avere il coraggio - ha concluso Raspanti - di parlare con chiarezza, senza slogan, se vogliamo aiutare le persone».

Tango (Anm): il disagio giovanile si sconfigge con il lavoro

«Riappropriarci dell’idea di lavoro che sta nella nostra carta costituzionale per sconfiggere il disagio giovanile». Lo dice Giuseppe Tango, magistrato e presidente della sezione distrettuale dell’Anm di Palermo, intervenuto sulla nave Amerigo Vespucci, ormeggiata al porto di Palermo, all’incontro sulla cultura della legalità contro il disagio giovanile, nel centenario della nascita del giudice Rocco Chinnici. «Il disagio giovanile ha tante facce e motivi - ha aggiunto il magistrato - Uno è sicuramente quello della disoccupazione: un giovane che non riesce a trovare il proprio posto nel mondo nel mercato del lavoro è un giovane che sente un senso di fallimento, un senso di dipendenza, di inutilità. La disoccupazione giovanile è un grande problema, ma dovrebbe essere una priorità dell’agenda politica, perché risolvendo questo, in realtà, se ne risolverebbero tanti altri. Il calo demografico, l’immigrazione. A trovare le soluzioni - sottolinea Tango - deve essere la politica. Tuttavia, dall’osservatorio privilegiato della sezione lavoro del tribunale di Palermo, posso suggerire che l’istruzione scolastica, la riqualificazione professionale calibrata sull'effettiva esigenza del mercato del lavoro, detestazione e decontribuzione come incentivo per le nuove assunzioni, incentivi alle imprese, favoriscono incontro domanda offerta. La disoccupazione giovanile - ha concluso il magistrato - è un problema complesso e che dovrebbe sicuramente trovare soluzione attraverso una tra sinergia tra istituzioni, imprese e giovani».

Caterina Chinnici: infondere nei giovani la cultura legalità

«Ho imparato da mio padre, Rocco Chinnici, che bisogna dare attenzione ai giovani, perché bisogna avere fiducia nelle nuove generazioni consegnandogli valori, testimonianze, impegno e memoria. E, come ha fatto lui, piantare il seme della legalità, della giustizia sociale, del rispetto dei diritti per metterli in guardia dalla criminalità». Lo dice Caterina Chinnici, parlamentare europea e presidente della Fondazione Rocco Chinnici, il consigliere istruttore ucciso dalla mafia con una auto bomba, che ha aperto l’incontro sulla nave scuola Amerigo Vespucci, che si trova ormeggiata al porto di Palermo, sulla cultura della legalità contro il disagio giovanile, nel centenario della nascita di suo padre. «Bisogna insistere con le nuove generazioni, dando loro fiducia. E’ quindi necessario trasmettere riferimenti solidi - ha aggiunto Chinnici - perché ci accorgiamo che sta tornando il coinvolgimento dei giovani nella criminalità organizzata. E si tratta di ragazzi con grandi disagi. Io ho fiducia in loro».

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