Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Mediterraneo, rivelato il legame tra correnti marine e biodiversità

Una ricerca del Cnr ha evidenziato la relazione tra la circolazione del Mar Ionio e i livelli di biodiversità marina nell’aera a sud-est della Sicilia

Una ricerca svolta dall’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino del Cnr (Cnr-Ias) in collaborazione con l’Istituto di studi sul Mediterraneo (Cnr-Ismed), ha analizzato la biodiversità marina a livello planctonico presente di fronte alla costa meridionale della Sicilia, nel Canale di Malta. Le risultanze, pubblicate sulla rivista Frontiers in Earth Science, mettono in stretta relazione l’andamento delle correnti marine superficiali con la variazione della presenza in situ della comunità ittica locale a livello larvale.

“L’area a sud di Capo Passero, dove abbiamo realizzato lo studio, è una zona che offre condizioni favorevoli per lo sviluppo di un grande numero di specie ittiche, configurandosi come un importante hotspot di biodiversità marina. Analizzando i campioni raccolti in 16 anni di campagne oceanografiche estive abbiamo notato un andamento ciclico per quanto riguarda la presenza di larve di pesce, che è direttamente legato all’alternanza della modalità ciclonica e anticiclonica delle correnti nel Mar Ionio. Questa alternanza è causata dal BiOS, il cosiddetto sistema bimodale adriatico-ionico, che prevede un’oscillazione delle correnti superficiali ioniche, le quali periodicamente invertono la direzione della loro circolazione”, spiega Bernardo Patti, ricercatore del Cnr-Ias e primo autore della ricerca.

Gli effetti di questo movimento alternato delle acque dello Ionio hanno un impatto considerevole sulla variazione di densità e biodiversità delle larve studiate dai ricercatori dell’Ismed. “La modalità ciclonica, con il suo movimento antiorario, è in grado di intensificare la struttura frontale che caratterizza l’area di studio. Questo fenomeno, frutto dell’aumento di salinità e di densità dell’acqua che si osserva procedendo verso est, crea una sorta di barriera naturale per gli organismi trasportati dalla corrente. Ciò favorisce la ritenzione e la sopravvivenza delle larve, il cui aumento di biodiversità può essere influenzato anche da un meccanismo di trasporto proveniente dalle aree settentrionali ioniche. Al contrario, la modalità anticiclonica indebolisce la struttura frontale facilitando lo spostamento e la conseguente dispersione delle larve in mare aperto, nello Ionio, dove le condizioni oligotrofiche, caratterizzate da scarsità di nutrienti e di sostanze organiche, sono sfavorevoli allo sviluppo larvale”, conclude Patti.

Lo studio apre la strada a ulteriori ricerche sulla relazione tra i modelli di circolazione superficiale e le popolazioni ittiche, anche in funzione dell’impatto che il cambiamento climatico, in termini di aumento delle temperature delle acque, potrà avere su questi processi nel prossimo futuro.

Caricamento commenti

Commenta la notizia