Strage di Monreale, la madre di Calvaruso: «Salvo non merita il perdono. Portiamo il peso di tre morti»
Le parole arrivano spezzate, rotte dai singhiozzi. Più volte il lungo colloquio si interrompe. Il padre di Salvatore Calvaruso - il diciannovenne dello Zen, difeso dall’avvocato Corrado Sinatra, arrestato con l’accusa di aver sparato e ucciso Salvatore Turdo, Andrea Miceli e Massimo Pirozzo nella strage di Monreale - non riesce a parlare: Giancarlo Calvaruso ha gli occhi lucidi, lo sguardo basso, le mani intrecciate a quelle della moglie, Daniela Di Fiore. Che è accanto a lui e prova a raccontare. I due si tengono per mano per tutto il tempo: lei cerca le parole, lui resta in silenzio. Accanto a loro la sorella e un cugino. La tragedia ha travolto due famiglie: quella di chi piange tre figli morti e quella di chi oggi si ritrova a dover convivere con «il peso dei morti addosso», dice Di Fiore, con la voce rotta in attesa di potere rivedere il figlio al carcere dei Pagliarelli. Forse domani. «Salvo ha sbagliato. È giusto che si prenda le sue responsabilità. Non lo giustifico, non posso farlo. Ma resta mio figlio. E io sono distrutta. Come mamma, come donna, come essere umano. Il mio dolore non può e non deve paragonarsi a quello delle famiglie delle vittime, ma non posso non soffrire anche io». Di Fiore continua a ripetere che il ragazzo che lei conosce non avrebbe mai impugnato una pistola o fatto del male a qualcuno. Ma in ogni frase si avverte lo sforzo di tenere insieme ciò che sa di suo figlio con ciò che ha fatto. «Alle famiglie dei ragazzi uccisi voglio dire che siamo distrutti. So che non esistono parole che possano consolare chi ha perso un figlio, figuriamoci poi se i morti sono tre. Non pretendo perdono, non lo chiedo. Ma prego ogni giorno perché Dio dia loro la forza di superare questo dolore, che è devastante. È stata una tragedia enorme, per tutti. La nostra vita non sarà più la stessa. E anche se mio figlio è vivo, noi, in un certo senso, lo abbiamo perso. Perché niente sarà più come prima». La famiglia Calvaruso è stata minacciata. «Siamo stati costretti ad allontanarci dallo Zen - spiega ancora la madre -. Sui social ci hanno scritto che ci metteranno una bomba sotto casa, che devono farci provare lo stesso dolore delle vittime, che ci devono ammazzare la bambina (figlia della coppia e sorella di Calvaruso, ndr). Abbiamo cancellato ogni cosa, ma quelle parole restano». L'articolo completo sul Giornale di Sicilia in edicola e nell'edizione digitale.