
La caccia è ancora aperta. Dopo il fermo di Samuel Acquisto, eseguito stamattina (4 maggio), gli investigatori cercano almeno un altro componente del gruppo armato che nella notte tra il 26 e il 27 aprile ha sparato tra la folla a Monreale, uccidendo tre ragazzi e ferendone altri due. A scriverlo nero su bianco è la procura, nel decreto di fermo: Acquisto è accusato di concorso in strage insieme a Salvatore Calvaruso e ad altri complici non identificati.
Secondo i magistrati, Acquisto ha guidato la moto istigando Calvaruso a sparare. Lo avrebbe accompagnato più volte in via Beniamino D’Acquisto - come mostrano i filmati di sorveglianza - e lo avrebbe poi aiutato nella fuga. Il suo contributo, scrivono i pm, è «espressione tipica del concorso nel delitto di strage».
Il provvedimento ricostruisce con precisione le fasi sparatoria: prima la lite, poi la decisione di armarsi e tornare sul posto. Vengono esplosi almeno 20 colpi con una pistola calibro 7.65, ad altezza uomo, nel mezzo di una strada affollata. Vengono colpiti a morte Salvatore Turdo, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli, mentre altri due ragazzi – Nicolò Cangemi e un sedicenne – rimangono feriti. «È stato solo un caso – si legge – se non ci sono state più vittime».
La notte della strage il telefono di Acquisto aggancia la cella di Monreale alle 01.29. La Bmw GS usata per l’agguato è nella sua disponibilità, confermata da un conoscente. Nei filmati lo si vede alla guida prima, durante e dopo la sparatoria.
Il diciottenne si è presentato spontaneamente alla polizia, ma senza cellulare. Ha ammesso di essere stato presente e di aver guidato la moto, ma ha negato responsabilità dirette. Ai pm ha detto di sentirsi «in colpa», ma ha scelto di non rispondere su chi fosse con lui, sostenendo anche di non aver visto Calvaruso. Per la Procura, le sue dichiarazioni sono «illogiche», «smentite da prove e testimonianze convergenti» e finalizzate a guadagnare tempo in vista di una possibile fuga.
Otto persone lo hanno riconosciuto. Alcune hanno raccontato che fu proprio lui a incitare l’amico a sparare «non in aria, ma sulla folla». Per i magistrati, Acquisto ha partecipato attivamente a tutte le fasi dell’agguato, «consapevole di mettere in pericolo una moltitudine di persone presenti per caso sulla scena».
Caricamento commenti
Commenta la notizia