
Dolore composto, nel duomo di Monreale, durante i funerali di Alessandro Turso, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli. Alla fine della messa i familiari delle vittime hanno preso la parola: «Come si può perdonare una cosa del genere? Voglio ricordare mio fratello pieno di energie, in esplosione di vita, aveva tanti progetti. Chiedo alle istituzioni di prendere provvedimenti - ha detto il fratello di Pirozzo -. Non abbiamo sentito la vicinanza di chi ci comanda dall’alto. Come se questo fosse normale. Sulla giustizia, non ho fiducia nello Stato e non so come andremo avanti».
È stata poi la volta della cognata di Andrea Miceli. «Mi rivolgo ai giovani ha detto -. Pensate all’importanza della vita e se vi stanno rubando qualcosa, scappate. Alle Istituzioni dico che non è possibile che non non vi fosse una sola pattuglia quella notte in strada». Ha preso la parola anche la mamma di Pirozzo: «Massimo era bello come il sole. Buono e felice. Grazie per tutto quello che mi avete dato».
Per il sindaco di Monreale Arcidiacono, «Vanno via sempre i migliori. Forse erano angeli e saranno loro a indicarci la strada per superare questo momento. Monreale non è in ginocchio per paura, ma per commemorare questi ragazzi e il coraggio che hanno avuto. Non sono stati ammazzati, si sono sacrificati, perché quella sera poteva andare molto peggio. Grazie a loro avremo nuovamente la possibilità di tornare a respirare la libertà».
Intanto, su uno striscione appeso al balcone, vicino al Duomo, qualcuno ha scritto: «Basta con Gomorra e Mare Fuori, Qui si muore davvero».
Centinaia di amici di Salvatore Turdo, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli, uccisi a Monreale, hanno indossato magliette bianche con le foto delle tre vittime ai funerali. I componenti della confraternita del Santissimo Crocifisso a cui aderivano i cugini Alessandro Turdo e Andrea Miceli erano vestiti tutti di bianco. All’uscita dalla chiesa delle tre bare colombe e palloncini bianchi, azzurri, rossi, verdi sono stati liberati in cielo e la gente ha applaudito.
Poi un lungo corteo ha attraversato le vie di Monreale fino al cimitero dove le salme sono state seppellite. Tutta la funzione funebre fino al cimitero è stata seguita in silenzio da tantissime persone che si sono strette al dolore dei familiari.
«Oggi simbolicamente tutta la città di Palermo ha abbracciato le famiglie di Salvatore, Andrea e Massimo giovanissime vittime innocenti di una assurda follia, di una sottocultura che mai dobbiamo smettere di contrastare. Ciò che abbiamo visto ha devastato i cuori di ognuno di noi e la speranza è che mai più tale lutto ci raggiunga così da vicino». L'ha detto il sindaco Roberto Lagalla nel giorno dei funerali al Duomo di Monreale di Salvatore Turdo, Andrea Miceli e Massimo Pirozzo, cui in rappresentanza dell’amministrazione era presente l'assessore Fabrizio Ferrandelli.
«Sono giornate di dolore, riflessione e considerazioni. Oggi, su delega del sindaco Lagalla - ha detto Fabrizio Ferrandelli -, abbiamo voluto testimoniare la presenza dell’istituzione Comune di Palermo in un momento così difficile. L’amministrazione comunale è qui per esprimere il cordoglio e la vicinanza della città di Palermo nei confronti dei familiari e delle comunità sconvolte da quanto accaduto».
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