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Primo Maggio, oggi la marcia di Casteldaccia dove morirono i 5 operai

Casteldaccia. Ispezione nel tombino della strage21-06-2024 Strage di Casteldaccia. Tecnici e vigili del fuoco durante l’ispezione ai locali della fognatura dove il 6 maggio scorso morirono cinque operai

Casteldaccia ospiterà oggi una delle tre manifestazioni nazionali di Cgil Cisl e Uil per il Primo Maggio. Le altre due manifestazioni nazionali di Cgil Cisl e Uil si svolgeranno, in contemporanea con quella di Casteldaccia, a Montemurlo, in provincia di Prato, e a Roma. In questo paese della provincia di Palermo, il 6 maggio 2024 morirono cinque operai rimasti intrappolati in una vasca interrata dell’impianto di sollevamento delle acque reflue dell’Azienda municipale acquedotti mentre stavano eseguendo dei lavori di manutenzione nella struttura.

A piazza Matrice, la piazza principale della cittadina in provincia di Palermo, a partire dalle ore 10, sul palco si avvicenderanno delegati e lavoratori dei settori chimico, edile, sanitario, agroalimentare, dei trasporti e un rappresentante dei pensionati. Interverranno Luisella Lionti, segretaria generale Uil Sicilia e Ignazio Giudice, segretario confederale Cgil Sicilia. Dalle ore 12,10 ci sarà la diretta video della manifestazione in onda sui canali Rai. A chiudere la manifestazione sarà la segretaria generale della Cisl nazionale, Daniela Fumarola.

«Casteldaccia rappresenta un simbolo perché è stata teatro di una strage e da questa piazza si deve ripartire per ribadire ancora una volta che non si può morire di lavoro», affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia, Alfio Mannino, Leonardo La Piana e Luisella Lionti che riprendendo lo slogan unitario scelto dai tre sindacati confederali per le manifestazioni del Primo Maggio, «Uniti per un lavoro sicuro», rilanciano: «Le morti bianche, gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali sono un’emergenza di fronte alla quale bisogna agire subito con azioni concrete. Prioritari sono la formazione, il rafforzamento dei controlli attraverso il potenziamento degli organici degli ispettori del lavoro, la vigilanza sul sistema degli appalti e dei subappalti e la realizzazione di una svolta culturale che parta dai banchi di scuola. Bisogna affermare la cultura della legalità e della dignità della persona. Non possiamo più tollerare che si esca di casa per andare a lavorare e non vi si faccia più ritorno. Il lavoro non può essere causa di morte o di invalidità. La sicurezza non è una concessione, un privilegio nè tantomeno una zavorra. La sicurezza è un diritto e come tale è obbligatorio tutelarlo».

«Il lavoro è vita, realizzazione di sè, dignità, non può mai essere causa di morte o di grave infortunio. Lo ribadiremo con forza in piazza a Casteldaccia, ricordando le cinque vittime di quel gravissimo episodio, e affermando quanto sia centrale per lo sviluppo dei territori il tema della sicurezza», affermano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, la segretaria generale Cisl Palermo Trapani Federica Badami e per la Uil Sicilia e Area Vasta Ignazio Baudo, annunciando la partecipazione alla manifestazione nazionale Cgil Cisl Uil oggi in occasione del Primo Maggio che si svolgerà dalle 10 in piazza Matrice a Casteldaccia e dove concluderà la segretaria generale Cisl nazionale Daniela Fumarola. Una delegazione Cgil Cisl Uil composta di circa mille lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati da Palermo, sarà presente in piazza.

«Dall’inizio dell’anno sono stati già 4 gli incidenti mortali spesso con vittime giovani lavoratori nei nostri territori. Non possiamo più accettarlo, bisogna restare uniti, come dice lo slogan della manifestazione, per chiedere politiche e strategie adeguate a difesa della vita e della salute dei lavoratori». «Il Primo maggio, Festa dei lavoratori - aggiungono - è anche occasione per sottolineare la centralità del lavoro come volano dell’economia dei nostri territori. Contrastare il lavoro povero, precario, vuol dire anche aumentare la sicurezza».

Secondo i dati Istat sono 351 mila gli occupati a Palermo, il tasso di disoccupazione nel 2024 si attesta al 14,7 (58 mila, e sono in calo rispetto al 2023 quando erano 69 mila, 15,2 per le donne e 8,8 per gli uomini). Quasi il 30% dei lavoratori nel capoluogo siciliano rientra nella classificazione di «lavoratori poveri». «Appare chiaro che bisogna promuovere politiche attive del lavoro che siano capaci di generare opportunità stabili e di qualità. Bisogna lavorare insieme, istituzioni e mondo delle imprese per sviluppare programmi di formazione e aggiornamento professionale che rispecchino le reali esigenze del mercato. Solo così si potranno sfruttare al massimo tutte le potenzialità di crescita di questi territori», concludono RIdulfo, Badami e Baudo.

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