
In centinaia hanno preso parte, stasera, alla fiaccolata in memoria di Andrea Miceli, Salvo Turdo e Massimo Pirozzo, i tre giovani uccisi nella sparatoria avvenuta sabato notte a Monreale. La fiaccolata è partita dalla chiesa della Collegiata, meglio nota come chiesa del Santissimo Salvatore, e ha percorso le strade della cittadina normanna, tra momenti di preghiera e striscioni con su scritto «Il sole non lo spegni con gli spari» ma anche «Giustizia per i nostri fratelli».
Numerose le autorità istituzionali, civili e religiose, che hanno voluto manifestare la propria vicinanza alle famiglie delle vittime. In prima fila, l’arcivescovo di Monreale, Monsignor Gualtiero Isacchi, poi il sindaco Alberto
Arcidiacono, il presidente del consiglio comunale Marco Intravaia ed i rappresentanti della giunta e del consiglio comunale e le confraternite locali. «Le parole in momenti come questi appaiano insufficienti a lenire un dolore così grande. Questa tragica vicenda - ha detto il sindaco - deve però rappresentare un punto di partenza, uno sprone per una reazione concreta e corale che rafforzi i valori della convivenza civile. Non avevo mai visto brillare
così Monreale - ha precisato Arcidiacono - ci siamo uniti e ci siamo fatti forza e riusciremo ad alzarci. Dobbiamo riuscire a vincere la paura e ricominciare. L’uno ha bisogno dell’altro».
«Vorrei chiedere a tutti il silenzio - ha proseguito l'arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi - vi invito tutti a pregare. Dobbiamo imparare dal crocifisso: noi insieme possiamo cambiare la violenza con amore e attraversare la strada con il perdono. Una preghiera per i genitori».
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