Palermo

Lunedì 28 Aprile 2025

La strage di Monreale, almeno due pistole a sparare: oltre 20 colpi esplosi sulla folla

Le tre vittime

Sarebbero almeno due i giovani che avrebbero sparato a Monreale, al culmine di una lite «per futili motivi» in cui hanno perso la vita 3 giovani monrealesi: Salvo Turdo, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli. È quanto si evince dal provvedimento di fermo, emesso dalla procura di Palermo ed eseguito dai carabinieri del comando provinciale del capoluogo, nei confronti di uno di questi, a carico di Salvatore Calvaruso, 19 anni, accusato di strage, porto abusivo e detenzione illegale di arma da fuoco.S econdo la ricostruzione degli inquirenti infatti un gruppo di ragazzi palermitani - più di 5 - avrebbe scatenato la rissa con dei giovani del luogo e a un certo punto, «almeno due elementi» palermitani utilizzando le rivoltelle, ha aperto il fuoco scaricando oltre 20 colpi sulla folla. Sono gravi - secondo gli inquirenti - le risultanze investigative raccolte a carico di Calvaruso che ha confessato la propria responsabilità dinanzi alla polizia giudiziaria ma si è poi avvalso della facoltà di non rispondere dinanzi al pubblico ministero.La presenza sulla scena del crimine dell’indagato - oltre che dalle sue dichiarazioni - è stato confermato sia dalle immagini estratte dagli impianti di videosorveglianza sia da riscontri oggettivi. Calvaruso infatti avrebbe affermato che nel corso della lite culminata nella sparatoria avrebbe perso i propri occhiali. Gli investigatori dell’Arma hanno ritrovato ritrovato un paio di occhiali perfettamente corrispondente a quelli utilizzati da Calvaruso (anche in una foto estrapolata dai social network). Due persone informate dei fatti hanno confermato la presenza di Calvaruso in via D’Acquisto, dinanzi al pub 365, dove è accaduta la sparatoria. Sono oltre 20 i bossoli rinvenuti dalla polizia giudiziaria che ha effettuato i rilievi. I colpi sono stati sparati ad altezza d’uomo, alcuni hanno colpito delle fioriere, un altro il parabrezza di una vettura in sosta. Da qui la contestazione del reato di strage: a quell’ora la strada era molto affollata. Sulla base dei resoconti effettuati erano presenti tra le 50 e le 100 persone. Secondo gli inquirenti è stato «solo un caso» che persone attinte dai proiettili siano state 5, di cui 3 mortalmente, e non siano state prodotte più vittime. Mentre l’indagato è stato trasferito al carcere di Pagliarelli ed in attesa del provvedimento di convalida da parte del gip, proseguono le indagini - coordinate dal procuratore Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Felice De benedittis - per individuare anche tutti gli altri componenti del gruppo, incluso chi ha sparato oltre a Calvaruso, e alla ricerca delle armi utilizzate.

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