
L’inchiesta sul mandamento della Noce sarebbe tutt’altro che conclusa. Dopo i due blitz che, tra febbraio e aprile, hanno portato in carcere decine di affiliati, gli investigatori starebbero continuando a lavorare per individuare chi non è stato ancora toccato dai provvedimenti.
L’ipotesi è che altri soggetti – rimasti finora defilati – stiano cercando nuovamente di riposizionarsi, pronti a subentrare a loro volta ai vecchi compagni. A dirlo non ci sarebbero solo le attività investigative in corso ma sono le stesse ordinanze a raccontare esplicitamente di un’indagine ancora in divenire e di una struttura mafiosa che resta attiva nonostante i colpi inferti dalle forze dell’ordine.
La prima operazione, a febbraio, aveva già preso di mira decine di affiliati in azione tra Cruillas, Altarello e Malaspina. Alcuni indagati, già consapevoli di essere nel mirino degli inquirenti, avevano persino cominciato a pianificare la fuga: l’urgenza di intervenire aveva portato i carabinieri a eseguire fermi mirati per bloccare chi stava tentando di sottrarsi alla giustizia.
È stato il primo passaggio concreto di un’attenzione silenziosa su uomini, relazioni, rapporti e dinamiche interne al mandamento.
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