Nel video si vede la scena esplodere in pochi secondi: i familiari di Gioacchino Vaccaro scendono di scatto dall’auto e si dirigono con decisione verso la vettura guidata da Antonino Failla. Si avvicinano al lato del conducente e bloccano con forza lo sportello, impedendone l’apertura. Vaccaro non sembra indietreggiare, anzi: affronta i due fratelli Failla e prende parte attiva alla colluttazione. Alla fine della rissa, torna verso la sua auto e si mette alla guida.
Sono queste le immagini che hanno spinto il giudice per le indagini preliminari di Palermo, Marco Petrigni, a rivedere l’intera ricostruzione dei fatti. Inizialmente si era parlato di omicidio preterintenzionale, ma dopo l’interrogatorio dei fratelli Failla - difesi dall’avvocato Antonio Maltese - e alla luce del video, l’accusa è stata modificata in rissa aggravata. Ai due indagati sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Il fatto risale a fine marzo, a Partinico. L’auto di Vaccaro - con a bordo anche la moglie e il figlio - veniva tallonata da quella di uno dei Failla, che suonava insistentemente il clacson. Dopo un sorpasso, Vaccaro ha raggiunto l’altra vettura, è sceso per primo e la situazione è degenerata.
Poche ore dopo, alle 16,40, Vaccaro si è presentato al pronto soccorso. Ha riferito di essere caduto accidentalmente in casa e di aver riportato traumi alla testa e al torace. Gli è stato assegnato un codice rosso. È morto intorno alle 20, a 45 anni.
Secondo il giudice, non c’è modo di stabilire un legame diretto tra la lite e il decesso, anche perché la famiglia non era a conoscenza di eventuali patologie pregresse.
Caricamento commenti
Commenta la notizia