Una imponente operazione antimafia della polizia di Stato è stata portata a compimento contro il mandamento della Noce e le tante famiglie mafiose che lo compongono. Nel blitz Nuovo Corso sono dodici le ordinanze di custodia cautelare in carcere (uno degli indagati è di recente deceduto). Tra gli arrestati c'è anche Giuseppe Romagnolo, un insospettabile commerciante, che avrebbe avuto un ruolo di spicco nell'organizzazione mafiosa. L’operazione ha visto schierati sul campo decine di poliziotti tra quelli dei reparti operativi ed investigativi della polizia di Stato che, con l’ausilio di Unità cinofile della Questura, coordinati dall’alto da un elicottero del IV Reparto Volo, hanno effettuato diverse perquisizioni. Sotto la lente d’ingrandimento di investigatori e magistrati le fibrillazioni di uno storico mandamento mafioso di Cosa Nostra palermitana, che, nel recente periodo, è stato interessato da un riassetto organizzativo, non privo di tensioni e contrasti tra fazioni, legate rispettivamente all’ala tradizionale ed a quella delle nuove leve della criminalità organizzata.
Le frizioni tra le famiglie e la scissione
Nel corso delle indagni è stata registrata una scissione interna alla famiglia mafiosa Noce che, nel periodo d’indagine, ha fatto emergere due diverse fazioni: una più tradizionale e garantista del rispetto dei dogmi mafiosi; una più giovane e alternativa ma, al pari della prima, ufficialmente riconosciuta e legittimata. In tale contesto, dalle intercettazzioni, è emerso che i rappresentanti delle famiglie mafiose che compongono il mandamento sarebbero stati decisi unilateralmente da uno storico capomafia prima della sua morte, senza tuttavia ricorrere a metodi più democratici. Tale atto d’imperio ha costituito uno dei motivi che hanno fomentato la predetta scissione che, comunque, ha garantito una coesistenza pacifica senza mai far registrare atti di esplicita belligeranza.
Ricostruite una rapina e diverse estorsioni
Nel corso delle attività investigative sono venuti in evidenza e sono stati quindi documentati diversi casi di estorsione ai danni di cantieri edili e attività commerciali di varia natura. Con le stesse indagini, inoltre, sono state ricostruite le fasi di una rapina avvenuta nel giugno 2023 ai danni di un commerciante della zona e sono stati individuati i presunti autori, oggi interessati da custodia cautelare. La vittima, infatti, ha denunciato che la predetta azione delittuosa era maturata dopo una serie ininterrotta di danneggiamenti e vessazioni che lo stesso aveva subito da parte di soggetti vicine alla famiglia mafiosa che “controlla” quel territorio. Significativa e preoccupante è ciò che l’indagine restituisce in termini di esigenza espressa dalla società mediante il coinvolgimento di uomini di cosa nostra per la risoluzione di quotidiani problemi sociali, come dirimere le questioni di concorrenza nel campo della piccola imprenditoria o la risoluzione di dissidi tra privati. Le risultanze investigative raccolte avrebbero altresì dato modo di rilevare l’interesse degli indagati nella gestione delle piazze di spaccio, dove la pressione criminale della cosca mafiosa si è manifestata attraverso la gestione dei canali di approvvigionamento dello stupefacente, da sempre interesse prioritario per l’autosostentamento dell’organizzazione.
I nomi degli arrestati
Il gip Claudia Rosini ha disposto il carcere per Renzo Lo Nigro, 52 anni; Carlo Castagna, 46 anni; Giuseppe Romagnolo, 56 anni; Benedetto Di Cara, 35 anni; Salvatore Chiovaro, 48 anni; Fabio Billeci, 51 anni; Salvatore Palmeri, 53 anni; Cosimo Semprecondio, 56 anni; Lorenzo Di Stefano, 24 anni; Kevin Dragotto, 21 anni; Mario Di Cristina, 50 anni.