Nei giorni scorsi, i finanzieri del comando provinciale di Palermo e i funzionari dell’Agenzia dogane e monopoli hanno sottoposto a sequestro, a Palermo, due sale da poker non autorizzate nei quartieri Kalsa e Malaspina-Palagonia, all’interno delle quali erano in corso tornei illegali di Texas Hold’em (variante del più noto poker in cui i giocatori ricevono solo due carte a testa e cercano di formare la migliore mano possibile con le carte in comune scoperte dal mazziere).
I tornei erano pubblicizzati sui social
L’operazione è scaturita seguendo la pubblicità dei dei tornei social network, attraverso i quali le attività sono state sponsorizzate. I profili Facebook individuati pubblicizzavano, in circuiti paralleli, gare da tavolo attraverso associazioni sportive dilettantistiche. Le partite si svolgevano in orario serale con la partecipazione di numerosi avventori e, benché le associazioni nei propri statuti dichiarassero che i tornei avessero puro carattere ricreativo. Ed è questo il paravento degli organizzatori che si difendono, sostenendo che le iniziative erano promosse dalle associazioni sportive. Nel corso del blitz, le fiamme gialle e il personale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, hanno identificato e denunciato 70 persone e rinvenuto denaro contante appena scambiato dai giocatori per ottenere le fiches e partecipare alle giocate.
Un circuito clandestino on line
Inoltre, dall’analisi dei computer rinvenuti nelle sale da gioco è stato possibile appurare come gli eventi si fossero nel tempo ripetuti a partire almeno dal mese di gennaio di quest’anno, avvalendosi di un circuito clandestino on line, ove erano presenti i nominativi dei soggetti effettivamente presenti all’interno delle sale. Raccolti tutti gli elementi necessari, i militari e i funzionari hanno deferito alla Procura della Repubblica di Palermo i sette organizzatori e tra questi Danilo Abbate, il nipote del boss Luigi Abbate, Gino 'u mitra, denunciati di reato di organizzazione di giochi d’azzardo e i 63 giocatori per il reato di partecipazione a giochi d’azzardo.
Sequestrate i locali delle bische clandestine
Le attività ancora in corso, inoltre, hanno consentito, ad oggi, il sequestro preventivo degli immobili ove avevano sede le associazioni, adibiti a bische clandestine e il sequestro probatorio di 3.590, nonché di tutti i tavoli da gioco con accessori annessi quali fiches, carte da gioco, monitor e pc portatili. L’intervento svolto si inquadra nell’alveo delle molteplici attività eseguite dalla Guardia di Finanza, in sinergia con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, anche con riferimento al recente protocollo d’intesa stipulato tra le due amministrazioni finalizzato ad ampliare e accrescere la condivisione del patrimonio informativo e delle reciproche esperienze al fine di assicurare una tutela sempre più efficace degli interessi finanziari unionali e nazionali. L’attività testimonia il modo in cui l’operato del Corpo nel comparto del gioco e delle scommesse è rivolto al contrasto dei tentativi di infiltrazione della criminalità, ma soprattutto alla tutela dei giocatori da proposte illegali, insicure e prive di alcuna garanzia, agendo pertanto a salvaguardia delle fasce più deboli, prime fra tutte i minori.