Palermo, il mare rimane inquinato. Ecco i divieti di balneazione
Stesso mare, stessi cartelli. Anche quest’anno, da Sant’Erasmo a Vergine Maria fino a Sferracavallo, il Comune ha pubblicato la lista dei divieti di balneazione che scatteranno dal primo maggio e resteranno in vigore fino al 31 ottobre. Lo ha stabilito il sindaco Roberto Lagalla con un’ordinanza, emessa su proposta del dirigente dell'ufficio Igiene e sanità Marina Pennisi e condivisa dall'assessore Fabrizio Ferrandelli. Una mappa quasi identica a quella dello scorso anno, a conferma di quanto certi problemi sembrano essere ormai diventati cronici. In alcune zone per l’inquinamento, in altre per la presenza di porti e aree industriali, il risultato è ancora una volta lo stesso: bagni vietati in alcune parti del litorale della città. In particolare la storia si ripete in via Barcarello, a Sferracavallo dove ci sono le pompe di risalita dell’impianto fognario: questa area è interdetta alla balneazione da decenni. Come l’anno scorso i valori minimi per usufruire di questo tratto di costa lungo 250 metri, che si trova di fronte a via del Tritone, sono stati superati e quindi è stato decretato lo stop. I controlli dell’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, si ripeteranno ogni settimana nella speranza che la qualità dell’acqua rientri nei livelli previsti. A essere monitorati sono due batteri, gli enterococchi intestinali e l’escherichia coli, che non dovrebbero essere presenti in grandi quantità in mare. La loro presenza può indicare sversamenti fognari, reflui non trattati o malfunzionamenti nei sistemi di depurazione. La normativa stabilisce che per gli enterococchi il limite massimo è di 200 unità ogni 100 millilitri d’acqua, mentre per l’escherichia coli è di 500: se anche solo uno dei due parametri viene superato, il Comune è obbligato a vietare la balneazione nel punto interessato fino a quando i prelievi successivi non confermeranno il ritorno alla normalità. L’estate passata i divieti a Sferracavallo erano stati causati dalla presenza dell’alga tossica (poi rientrato in seguito alla sua scomparsa) e dagli scarichi a mare da parte dei privati. L’amministrazione comunale aveva avviato una serie di controlli e interventi, coinvolgendo anche l’Amap e la polizia municipale, per contrastare gli allacci abusivi. Azioni che hanno dato risultati concreti perché oggi, tranne che in quella porzione di via Barcarello, le analisi non rilevano più tracce di microrganismi nocivi alla Baia del Corallo, agli Stabilimenti bagni e agli Scivoli. E anche sul fronte dell’alga tossica nessun allarme visto che quest’anno non è stata rilevata. Vietata anche la balneazione in un tratto di 300 metri a Mondello, nei pressi dello sbocco del Ferro di Cavallo. Mare inquinato per quasi sette chilometri su tutta la Costa Sud , a partire dalla fine del porto di Sant’Erasmo a quello della Bandita (3 chilometri e 700 metri) per poi proseguire fino allo specchio d’acqua antistante il lido Olimpo (3 chilometri e 260 metri). Per motivi logistici, legati cioè alla presenza di porti, approdi o impianti industriali, non sarà possibile fare il bagno neanche nei porticcioli di Sferracavallo, Fossa del Gallo, Mondello e Addaura. Il divieto interessa anche l’intero tratto di costa che va dal porto di Vergine Maria fino a quello di Sant’Erasmo, passando per il porto di Palermo e della Bandita.