La bara bianca di Sara Campanella ha varcato il sagrato della chiesa delle Anime Sante a Misilmeri tra le lacrime e un lungo, commosso applauso. Una piazza gremita ha accolto in silenzio e poi in un unico gesto corale il feretro della giovane universitaria, uccisa lunedì scorso a Messina dal collega Stefano Argentino. Aveva 22 anni. L'auto con il feretro ha attraversato via Nazionale, fino a piazza Comitato, cuore del paese, dove centinaia di persone si sono riunite fin dalle prime ore del mattino. Per consentire il passaggio della salma, le strade principali sono state sgomberate dalle auto. Ovunque fiori e fotografie di Sara sorridente. Sui volti della gente, il dolore muto di una comunità che si stringe attorno alla famiglia Campanella. Il silenzio è stato rotto solo dal lungo applauso con cui la folla ha accolto la bara. «Sara è figlia di tutti – ha detto il vicesindaco di Misilmeri, Agostino Cocchiara – come padre sono scosso da questa triste storia. Qualcosa deve cambiare, non si può andare avanti così». La camera ardente è stata allestita all’interno della chiesa delle Anime Sante, dove il feretro resterà fino alla celebrazione dei funerali. Un flusso continuo di persone, amici, parenti, semplici cittadini. Alcuni portano un fiore, altri una lettera, molti solo gli occhi pieni di lacrime. Nel mezzo della folla, Giulia Mazzola, una giovane di Misilmeri, trattiene a stento l’emozione: «Sara è ognuna di noi. Era la nostra amica, la nostra sorella. Quello che è successo a lei non possiamo più permettere che accada a nessun’altra».