
Un momento di silenzio e commozione ha preceduto il calcio d’inizio di Palermo-Sassuolo. Lo stadio Renzo Barbera ha voluto ricordare Sara Campanella, la studentessa universitaria di Misilmeri uccisa a Messina da Stefano Argentino.
Pochi minuti prima della partita, in tribuna d’onore è stato deposto un mazzo di fiori in uno dei posti centrali, lasciato volutamente vuoto in sua memoria. Il presidente del Palermo, Dario Mirri, ha accolto Claudio e Gianluca, rispettivamente il fratello e il cugino di Sara, invitati dalla società rosanero: a loro è stata donata una maglia con il numero 10 della squadra mentre lo stadio si è alzato in piedi per tributare un lungo applauso.
L'omaggio floreale è stato lasciato sulla poltrona rosa collocata dal 2019 in tribuna, posto simbolicamente occupato, ad ogni partita, da ogni donna che avrebbe potuto, voluto e dovuto essere presente per tifare la propria squadra del cuore. Nel cerimoniale pre-gara, inoltre, i calciatori rosanero hanno indossato una t-shirt con il messaggio Non un minuto di silenzio, in memoria di Sara e di tutte le altre vittime di femminicidio. Una maglia scura che nel retro riportava i 94 nomi delle donne uccise in Italia negli ultimi due anni per lottare anche contro la normalizzazione del fenomeno.
Nessun annuncio, nessuna musica: solo il rumore delle mani, per lunghi secondi, ha riempito l’impianto. Giocatori, allenatori, dirigenti e tifosi si sono uniti in un gesto semplice ma potente, per esprimere dolore, rispetto e vicinanza. Un modo per dire «no» alla violenza sulle donne, in una serata di sport segnata da un messaggio che va oltre il calcio. Nello schermo dello stadio è apparsa la scritta «Ciao Sara» e la foto della ragazza, prima del fischio d’inizio della partita.
Accanto a questo gesto è arrivato forte anche il messaggio delle curve. Nella Nord è stato esposto uno striscione lungo diversi metri con la scritta: «In ricordo di Sara. A difesa delle donne, basta femminicidi». Dalla parte opposta dello stadio, nella Sud, un altro gruppo di tifosi ha mostrato un secondo striscione: «Sui tuoi passi, Sara vive».
Misilmeri intanto si prepara ai funerali della giovane, dopo giorni di lutto e veglie. Anche nella piazza del paese è apparso un lenzuolo con la frase: «Mi amo troppo per stare con chiunque. Sara Campanella figlia di tutti noi».
Caricamento commenti
Commenta la notizia