
«Materiale frammentario e friabile, che ciò nonostante è stato ritenuto sufficiente per l’affermazione di responsabilità in quanto ‘’sentito dire qualificato’’»; racconti poveri di contenuti e di particolari, ma ritenuti fondati perché riferiti da personaggi autorevoli e dal peso specifico importante all’interno di Cosa nostra.
Racconti che sarebbero, però, soltanto elementi di contesto e contorno della vicenda e orfani di una fonte certificata.
Sono solo alcuni dei passaggi con cui la Corte di Cassazione, presidente Filippo Casa e consigliere estensore Carmine Russo, motiva la sentenza di annullamento dell’ergastolo di Antonino (Nino) Madonia, membro di Cosa nostra e storico boss della cosca di Resuttana, per l’assassinio del poliziotto Nino Agostino e di sua moglie Ida Castelluccio, compiuto il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini.
Una sentenza, quella della Corte d’Appello di Palermo, che la Cassazione giudica «manifestamente illogica e contraddittoria».
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5 Commenti
rosario
30/03/2025 08:46
Il Padre di Agostino desiderava la Verita';ma il processo ha avuto molte falle...
Jago
30/03/2025 14:25
Più che falle direi personaggi ambigui, primo fra tutti: Faccia di mostro, che avrà fatto comodo a molti personaggi e/o servizi deviati o meno, ma il Diavolo ci ha messo la coda e lo ha accolto tra le sue braccia, forse per non farlo parlare e scoprire tutti i misfatti compiuti dall'uomo.
KARMA
30/03/2025 16:26
Non dimentichiamo il faccia da mostro tanto ricercato che cercò suo figlio...... Misteri che qualcuno sa........
Mario
30/03/2025 15:42
Ecco che gli eredi di Carnevale si rifanno vivi.
Salvo P.
30/03/2025 16:43
Si danno ergastolo senza prove.... Bhoooo certo vorrei vedere se erano parenti di giudici o pubblici ministeri... Quindi le carni degli altri non bruciano... Perché non cercano la verità dentro lo stato?
Toto25
30/03/2025 17:35
Lentamente il sistema si sta sfaldando .. non ci sono più punti di riferimento … tutto incerto, tutto impreciso, tutto discutibile nessuna certezza .. una società che va di male in peggio.. Si riaprono processi dopo 30 anni e si mettono in dubbio anche decisioni e sentenze definitive.. A tutto ciò si aggiungono gli errori giudiziari … Sembra un sistema in declino continuo ed inarrestabile .. scoraggiante per il futuro dei giovani ..
rais
31/03/2025 09:11
caro Totò purtroppo hai perfettamente ragione il nostro ordinamento giudiziario anzichè essere certo è molto incerto ed ambiguo basti pensare che a differenza dell'ordinamento anglosassone o francese noi abbiamo il quadruplo delle norme tral'altro male fatte - anzichè copiare bene facciamo solo i primi della classe in mala fede - fa comodo avere norme ambigue ed oggi più che mai la magistratura che si vede perdere potere non fa altro che rinviare o assolvere a vanvera in maniera che tutto non cambi che si mettessero d'impegno prima del crollo definitivo dei valori di attuare una vera riforma in maniera che alla giustizia venga riconosciuto il suo ruolo
Clif
31/03/2025 02:39
La Cassazione non emette sentenze per merito ma esprime giudizi sull'applicazione esatto del diritto. Ciò vale per tutti i processi del caso celebrati in corte d'assise e in appello, presso la corte d' Assise bis. Questo può dispiacere ai giustizialisti, a chi condanna senza pietà magari anche a ragione, i colpevoli ma è il diritto che deve vincere e deve applicarsi in modo logico giusto ed equo. Ricordiamo tutti che le sentenze del maxi processo, inferte ai mafiosi dell'epoca , non vennero mai cassate nei ricordi in appello né tantomeno in Cassazione perché furono scritte in modo esemplare, inattaccabili nelle prove e nelle deduzioni. Se l'alta corte ha così deciso, vuol dire che nelle precedenti deduzioni, contestazioni accusatorie a carico dell'imputato vi sono storture procedurali che non supportano la condanna all'ergastolo.