Anche una pattuglia della polizia metropolitana, la prima a dare l’allarme dei disordini in città il 18 pomeriggio, è rimasta coinvolta nel lancio di pietre e bottiglie per le vampe di San Giuseppe, nei pressi dell’ospedale Civico. In via Carmelo Lazzaro, gruppi di ragazzini, molti dei quali minori, hanno portato la legna in strada, appiccato il fuoco alla vampa e rovesciato e incendiato i cassonetti, impedendo il passaggio alle macchine. E poi è partito il lancio di mattoni e bottiglie agli agenti presenti. “Quando ci siamo riparati in sicurezza in macchina, nella rotatoria lì accanto, dove cercavamo di far defluire il traffico – è il drammatico racconto di Laura Galeone, agente dell’ex polizia provinciale - ci hanno raggiunti apposta due ragazzi in motorino elettrico, coi cappucci calati, armati di bottiglie e pietre e ce le hanno scagliate contro. L’auto è stata colpita ripetutamente. Quando abbiamo provato a scappare, una bottiglia ha infranto il lunotto posteriore dell’auto e il vetro ci è caduto addosso. Per fortuna non siamo rimasti feriti. Abbiamo avvisato subito la Questura dell’aggressione e siamo rientrati. La macchina è tutta danneggiata, il lampeggiatore distrutto. Sul posto sono poi arrivati la polizia e i vigili del fuoco”. Agli agenti coinvolti nella sassaiola, arriva la solidarietà della Fp Cgil Palermo. “Esprimiamo solidarietà per l’ennesimo atto di violenza di cui sono vittima lavoratori, in questo caso gli agenti della polizia metropolitana di Palermo – dichiara Saverio Cipriano, responsabile enti locali Fp Cgil Palermo – Sarebbe opportuno che il Comune, a causa del ripetersi ogni anno di questa escalation di atti violenti, di cui sono vittime sempre i lavoratori pubblici, individuasse per il futuro aree sicure dove permettere ai ragazzi di fare la vampa, senza che si arrivi alle guerriglia urbane di questi giorni”. “Il problema – aggiunge Cipriano - non si risolve togliendo la legna ai ragazzi e inviando squadre di polizia. In altre città, i comuni mettono a disposizione luoghi adatti per queste manifestazioni. La festa di San Giuseppe è una tradizione antica, a cui da sempre partecipano ragazzi anche molto piccoli e che in tanti paesi e nei quartieri ha forti radici popolari. Bisogna organizzare zone in sicurezza dove fare svolgere questa attività in maniera regolamentata e rispettosa”. Gli agenti della polizia metropolitana vittime dell’aggressione, il 18 stavano effettuando il pattugliamento della zona tra il Policlinico, l’Ospedale dei bambini e il Civico. Già dal 13 marzo le squadre della polizia locale erano in giro per segnalare eventuali situazioni di allarme. La Rap è intervenuta più volte per togliere legna già accatastata per strada. “Quel pomeriggio, ci siamo accorti di un folto gruppo di ragazzini seduti in gruppo su un divano per strada, a ridere e a parlare. Noi avevamo disposizioni di segnalare la presenza di cataste di legno pronte per i faló, in quel caso avremmo dovuto allertare la Rap e la polizia. Ma non c’era ancora nulla. Abbiamo proseguito il servizio dinamico tra i tre ospedali e al terzo giro, passando in via Lazzaro, abbiamo visto che la legna per la vampa era già pronta”, continua il racconto di Laura Galeone. “Vedendoci tornare, i ragazzi hanno cominciato a lanciarci sassi e pezzi di legno – prosegue l’agente - Abbiamo avvisato la centrale operativa e segnalato la presenza della catasta. Nel frattempo, mentre eravamo ancora lì, i ragazzini avevano appiccato il fuoco alla legna e rovesciato i cassonetti, incendiandoli. A quel punto sono stati avvisati i vigili del fuoco e abbiamo fatto defluire il traffico perchè la strada era completamente chiusa dai cassonetti. Ci siamo messi in macchina mentre inseguivano, lanciando oggetti. Ci siano allontanati, raggiungendo la rotatoria, dove già c’era un traffico pazzesco. Vedevamo i ragazzini lanciare anche sassi alle persone mentre la vampa aveva già fiamme altissime”. Quindi gli agenti sono stati raggiunti dai ragazzini in moto. “Hanno iniziato a colpire la macchina a ripetizione – aggiunge Laura Galeone - Dovevamo coprire il turno fino alle 18.45 ma siamo andati via prima. Noi, in quanto polizia locale, non siamo preparati a fronteggiare una guerriglia urbana, non siamo dotati di macchine blindate e attrezzature anti sommossa. Dalla nostra segnalazione è scaturito l’intervento della polizia antisommossa e un elicottero è rimasto per ore a sorvolare la zona”.