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In Sicilia case e ospedali di comunità rimangono al palo

Ancora molto da fare, e in poco tempo visto che la data di scadenza è fissata a marzo 2026, ma rispetto al resto d’Italia, e al netto di qualche regione che si è trovata con buona parte degli edifici già pronti, non facciamo certo eccezione, anzi, abbiamo qualche punto di vantaggio in più.

In sintesi, e secondo quanto emerge incrociando l’ultimo report in materia pubblicato ieri dall’Agenas con i dati forniti dall’assessorato regionale alla Salute, è il quadro siciliano dello stato di avanzamento del decreto ministeriale 77 del 2022, il provvedimento che ridisegna, in scala nazionale, la medicina territoriale declinandola in centrali operative (Cot) case e ospedali di comunità (Cdc e Odc) attraverso i fondi del Pnrr.

Ebbene, se per quanto concerne le prime strutture l’Isola ha già centrato l’obiettivo attivando le 50 centrali previste dal Piano, per ciò che riguarda le altre manca ancora quasi tutto, ossia 154 delle 155 case programmate e 41 dei 43 ospedali da realizzare. Ad oggi, difatti, soltanto il Comune di Pozzallo, nel Ragusano, ha la sua Cdc, mentre i soli ospedali di comunità operativi si trovano a Petralia Sottana ed Enna e sono in fase di sperimentazione gestionale, con 42 posti letto in tutto.

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