Palermo

Domenica 16 Marzo 2025

Altre pistolettate e auto incendiate, lo Zen di Palermo brucia nella violenza

Un altro ferito, altri spari nella notte allo Zen. D.A., 28 anni, si è presentato al pronto soccorso di Villa Sofia con una lesione alla gamba destra, accompagnato dal compagno della madre, che risiederebbe tra i padiglioni del quartiere. È stato il personale della struttura ospedaliera a segnalare il caso ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Il giovane, ufficialmente residente allo Sperone, ha raccontato ai sanitari di essersi ferito mentre scavalcava una recinzione per incontrare la fidanzata escludendo di essere stato centrato da un proiettile. Un particolare su cui si dovrà fare chiarezza: i medici parlano di un foro compatibile con un colpo di pistola, mentre secondo gli investigatori il ventottenne aveva un buco alla coscia destra verosimilmente provocato da un'arma caricata a pallini. Ma ci sarebbe anche un altro dettaglio che non torna: se il presunto incidente fosse successo davvero allo Sperone, il pronto soccorso più vicino sarebbe stato quello del Buccheri La Ferla. Invece D. A. ha attraversato la città per farsi curare a Villa Sofia, nella zona nord, proprio vicino allo Zen: una scelta che rafforzerebbe il sospetto che la sparatoria sia avvenuto proprio lì e che il tentativo sia quello di un depistaggio. Dopo essere stato medicato, il pregiudicato ha firmato le dimissioni contro il parere dei medici ed è andato via evitando così di dover rispondere subito alle domande dei carabinieri. Non è in pericolo di vita e sarà sentito nei prossimi giorni. Il suo nome non è nuovo negli ambienti criminali. L'articolo completo sul Giornale di Sicilia in edicola e nell'edizione digitale.  

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