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Palermo, musica troppo alta: denunciati i gestori di una discoteca, i legali: «accuse infondate»

Dopo le ispezioni della polizia municipale i gestori del locale in della Vetriera sono stati denunciati e multati per più di 5 mila euro. Sequestrate le apparecchiature musicali. Ispezioni e verbali anche in via Mazzini e via dei Chiavettieri

La perizia fonometrica non è regolare e la polizia municipale di Palermo ferma la musica in una discoteca di via della Vetriera, nel centro storico del capoluogo. I gestori del locale, nel quale gli agenti sono intervenuti su esposto dei residenti stanchi di rumori molesti e schiamazzi notturni, sono stati denunciati e multati per più di 5 mila euro. Sequestrate le apparecchiature musicali.

Ispezioni e verbali in altre zone

Ispezioni e verbali anche in via Mazzini e via dei Chiavettieri. Al momento del sopralluogo, sabato sera, nel corso dei consueti controlli nei luoghi della movida, nella discoteca di via della Vetriera era in corso un evento musicale, gestito da un DJ, con la presenza di numerosi avventori.

Sebbene il locale fosse autorizzato per l’attività di intrattenimento musicale, i rilievi fonometrici contenuti nella perizia esibita non erano stati effettuati all’interno dell’unità abitativa più vicina, così come prescritto dal Regolamento comunale sui luoghi di pubblico intrattenimento. Nel corso dell’ispezione, si rilevava anche che i proprietari del locale aveva occupato abusivamente parte della carreggiata davanti alla discoteca (circa 35 metri quadri di suolo pubblico) con numerosi elementi di arredo e attrezzature, destinati all’attività, che non solo causavano gravi problemi per la sicurezza pubblica e per la viabilità, ma creavano una situazione di interferenza prospettica rispetto al vicino edificio storico monumentale di palazzo Sambuca, senza alcuna concessione da parte della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali e senza nessun adeguamento al Regolamento comunale sui Dehors.

Pertanto, tramite verbale è stata disposta la sospensione dell’attività di intrattenimento e diffusione musicale, che potrà riprendere solo dopo la produzione di una regolare perizia fonometrica e successivamente, con ordinanza del Suap, sarà applicata anche la sanzione accessoria con la chiusura coatta di 5 giorni del locale.

Nel corso dell’intervento, infine, sono state rilevate anche gravi ed evidenti carenze igienico sanitarie, mancava la certificazione del ghiaccio alimentare e non si esponeva al pubblico il listino prezzi dei cocktail.

Nel pub di via Mazzini la perizia fonometrica esibita era stata regolarmente eseguita all’interno dell’abitazione più vicina, ma il proprietario è stato sanzionato per eccedenza di occupazione di suolo pubblico. In via dei Chiavettieri, invece, gli operatori hanno sequestrato la strumentazione elettro amplificata per perizia fonometrica difforme e anche in questo caso è stata riscontrata un’eccedenza di occupazione di suolo pubblico. Dopo le valutazione dell’Arpa si procederà con le eventuali comunicazioni di notizia di reato e i relativi verbali.

Sulla vicenda interviene con una nota l’Avvocato Gabriele Giambrone, legale dei titolari della discoteca: «Non risulta vera la circostanza che i “gestori della discoteca” sono stati denunciati “per musica troppo alta. Non sono state sequestrate apparecchiature musicali. I controlli ARPA non hanno rilevato alcun rumore molesto o violazione. Il controllo è stato eseguito alle 2:25 quando l’evento musicale era già terminato alle 2:00. Il numero degli avventori era ampiamente nei limiti di capienza. La perizia fonometrica è stata eseguita da un professionista in data 21 novembre 2024 nel pieno rispetto del Regolamento Movida, presso il secondo piano dell’abitazione più vicina al locale, risultando tecnicamente regolare e conforme ai parametri di legge. Tale documento è stato esibito nel corso del sopralluogo ed è stato trasmesso al SUAP a riprova della piena osservanza delle disposizioni normative vigenti. Gli agenti della Polizia Municipale hanno rifiutato di acquisire la suddetta perizia fonometrica. Per questo motivo il mio assistito ha sporto formale denuncia presso la Procura della Repubblica».

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