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La strage di Altavilla, i giudici: «Barreca è capace di intendere e volere»

Lo ha stabilito la Corte d’Assise di Palermo che ha respinto l'istanza. Niente abbreviato per gli altri due imputati, Fina e Carandente, per le aggravanti delle sevizie e della crudeltà a loro contestate

Un post tratto dal profilo Facebook di Giovanni Barreca mostra lui con la moglie ed i figli +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK

Giovanni Barreca, il muratore di Altavilla Milicia, a Palermo, che, insieme a una coppia di fanatici religiosi ora sotto processo con lui, ha torturato e ucciso la moglie e due figli durante un esorcismo, è capace di intendere e di volere. Lo ha stabilito la corte d’assise di Palermo che ha respinto l’istanza di dichiarazione di non doversi procedere per infermità mentale presentata dal legale dell’imputato.

La corte ha anche dichiarato infondata la richiesta di nullità del decreto che ha disposto il giudizio sollevata dal legale di Sabrina Fina accusata della strage insieme a Barreca e al compagno Massimo Carandente. Il legale della donna aveva eccepito l’indeterminatezza delle contestazioni, in particolare quelle sul ruolo avuto negli omicidi dall’imputata. «Le tre imputazioni contestate alla donna- ha detto la corte - appaiono sufficientemente specificate tanto da consentirle un completo contraddittorio». Rigettata anche la perizia sulla capacità di intendere e di volere chiesta dal legale di Carandente. «Non ci sono elementi che facciano profilare un’ipotetica non imputabilità», hanno detto i giudici. Infine la coppia non potrà accedere al giudizio abbreviato per le aggravanti delle sevizie e della crudeltà a loro contestate.

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