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Le strutture private di radiologia non dovranno cambiare le attrezzature ogni 10 anni per mantenere l'accreditamento con la Regione siciliana: lo hanno stabilito i giudici del Tar di Palermo che hanno accolto il ricorso di alcuni centri di radiologia assistiti dall’avvocato Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia.
L’assessorato della Salute della Regione Siciliana con decreto 20 del 9 gennaio 2024 aveva stabilito che tutte le strutture radiologiche, sia di piccole o medie dimensioni, al fine di conseguire o mantenere l’accreditamento debbano utilizzare delle attrezzature che rispettino un requisito di anzianità di esercizio non superiore a 10 anni, calcolato dalla data di primo collaudo.
Non era prevista alcuna valutazione tecnica sull'obsolescenza di ciascuna attrezzatura in relazione all’utilizzo cui è destinata all’interno della struttura e alla branca di riferimento. Per i centri una grave danno che si sono trovati di fronte alla possibilità di dover sostituire macchinari perfettamente funzionanti con attrezzature nuove.
Attrezzature che hanno un costo non indifferente. I legali delle struttura hanno sostenuto che il requisito di anzianità, introdotto senza istruttoria, fosse irragionevole, non proporzionato e non adeguato. I giudici hanno accolto il ricorso e annullato questo requisito e che qualsiasi valutazione delle apparecchiature debba tener conto di innumerevoli fattori come il tempo di utilizzo, eventuali aggiornamenti eseguiti ed essere correlata ad una valutazione dell’efficacia, cioè sulla capacità dell’apparecchiatura in concreto a rendere le prestazioni cui è destinata, in relazione ai sistemi disponibili allo stato dell’arte.
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