Palermo

Domenica 20 Aprile 2025

Palermo, don Ciotti agli studenti: «L'80% delle famiglie delle vittime di mafia non conosce la verità»

Don Luigi Ciotti

L’80% delle famiglie delle vittime di mafia non conosce ancora la verità. È la denuncia di don Luigi Ciotti, pronunciata davanti agli studenti del Gonzaga Campus di Palermo (nella foto). «La mafia si combatte insieme. Solo insieme, infatti, si fa crescere una società migliore che contrasti, con l’impegno concreto di ogni giorno, la criminalità mafiosa», ha detto il sacerdote. Il presidente di Libera è in Sicilia per incontrare i giovani di diverse scuole in vista della prossima giornata della Memoria. Il prossimo 21 marzo, infatti, a Trapani, si svolgerà la XXX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie; un evento promosso da Libera e Avviso Pubblico. «I cambiamenti che sogniamo hanno bisogno dell’impegno di ognuno di noi - ha sottolineato - abbiamo bisogno di voi giovani che, con la vostra creatività ci date nuove energie per andare avanti. C'è bisogno, però, di un mondo di adulti che sappia ascoltarvi. Vi auguro tanta solitudine perchè è proprio in questa che scopriamo il nostro mondo interiore, vivendo in profondità le nostre emozioni. Diversamente, diventa tutto fatto di corsa e sempre connesso. La solitudine è relazione con la vita e non isolamento. Le nostre solitudini sono momenti di consapevolezza e di crescita». La Giornata della memoria del 21 marzo, ha spiegato, nasce per fare memoria di tutte persone che sono state uccise dalle mafie: «Ricordiamoci che l’80% delle famiglie non conosce ancora la verità. La verità è un diritto e, senza questa, non si può costruire giustizia. La nostra deve essere una memoria viva nutrita dall’assunzione delle nostra responsabilità. Oggi, le mafie fanno nuovi affari e alleanze dentro i mercati legali. La memoria deve tradursi in concreto impegno sociale che genera il cambiamento culturale». I giovani, «se hanno voglia e passione, sono meravigliosi perchè possono portare tanta linfa nuova. Impegniamoci, pertanto, ad allargare la platea della cittadinanza attiva fatta di persone vere. Senza scoraggiarci dobbiamo avere sempre la forza di continuare a metterci in gioco». «Siamo contenti di accogliere una persona che, da anni, parla con la sua vita, ricca di gesti e azioni concrete per nostro Paese - ha detto Vitangelo Denora, direttore generale del Gonzaga Campus - la scuola è il luogo privilegiato che, non rimanendo in superficie, può fare crescere consapevolezze profonde su quello che si può fare nella vita. La nostra scuola vuole esserci, per capire come possiamo migliorare il mondo che ci circonda».

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