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Maria Falcone: la mafia è ancora forte, continua a fare soldi in silenzio

La sorella del giudice Giovanni Falcone e presidente della fondazione che del magistrato porta il nome: i capimafia col cellulare in carcere, realtà sconcertante

Maria Falcone

«L'inchiesta di oggi dimostra che la mafia è ancora forte e radicata nel territorio e che l’idea che fosse sconfitta, solo perché aveva abbandonato per interessi la strategia stragista, era illusoria. Cosa nostra, come racconta l’indagine della Dda, continua a fare soldi in silenzio, avendo capito che gli omicidi e le stragi sono controproducenti. Se non avessimo investigatori e magistrati attenti ed esperti le cosche sarebbero più forti di prima».

Lo dice Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone e presidente della fondazione che del magistrato porta il nome, sull'inchiesta della Dda di Palermo che ha portato all’arresto di 181 persone.

«Altro aspetto da sottolineare, a mio avviso molto allarmante - prosegue Maria Falcone -, è la scoperta che i capimafia hanno a disposizione in carcere cellulari con cui continuano a dare ordini. Una realtà sconcertante che impone una riflessione». Infine Maria Falcone ribadisce l’importanza di «dotare gli inquirenti di strumenti che possano contrastare la capacità di Cosa nostra di dotarsi di mezzi tecnologici di ultima generazione, come i telefonini criptati, per sfuggire alle intercettazioni».

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