Mafia, il maxi blitz a Palermo: i boss temevano le indagini, «cominciate a farvi i passaporti»
Erano pronti a darsi alla latitanza alcuni dei mafiosi arrestati oggi dai carabinieri. Il cognato del boss Nunzio Serio, ad esempio, dopo avere ritrovato le microspie sulla Smart della moglie e temendo di essere presto raggiunto da un provvedimento giudiziale, si è allontanato da Palermo per scappare al nord. «Siamo tutti bombardati», diceva Anche un altro capomafia, dopo essere sfuggito all’inseguimento di una pattuglia della Finanza, aveva programmato, con la propria famiglia, di rifugiarsi all’estero e di mettere al riparo il patrimonio, accumulato con i giochi online. «Me ne devo andare da qua... devo cambiare la residenza. me ne vado. - diceva - a me quello che mi potrebbe colpire sono la mia famiglia, ma se io ce li ho accanto posso essere sperduto in un pizzo di montagna, sono a posto. Io me ne vado..! L’Italia per noi è diventata scomoda, io me ne devo andare perché non intendo assolutamente perdere quello che ho creato fino ad oggi. Cominciate a farvi i passaporti».