Per un momento ha creduto di avere imboccato il viale sbagliato del cimitero dei Rotoli, dove riposano tutti i suoi familiari. Poi Roberto Tranchina, 70 anni, che quella sepoltura gentilizia tiene linda come una stanza di casa e sempre con vasi di fiori freschi, ha capito che lui era nel posto giusto per la festa dei Defunti, ma che un visibile «intruso» campeggiava con tanto di nome e foto tra i volti noti sistemati sotto la lapide con il cognome della sua famiglia, concessionaria della tomba sistemata tra gli alberi, nella sezione 155.
Comincia nel 2021 la vicenda dai contorni pirandelliani che ad oggi resta irrisolta. Il morto occupante abusivo è stato ufficialmente sfrattato, eppure non c’è verso di muovere i suoi resti da là. C’è una causa giudiziaria, ci sono le diffide dell’avvocato della famiglia danneggiata al Comune, Maria Antonietta Falco.
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