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Delitto Agostino, i legali di Madonia: «Prove insufficienti, costruite sulla base di voci»

Nino Madonia

«La corte di Cassazione ha stabilito un altro appello per Nino Madonia per rivalutare tutto il quadro probatorio che è stato aspramente criticato da noi avvocati e che i giudici hanno ritenuto che non fosse sufficiente per condannare il nostro assistito perché si tratta di solo di una ricostruzione de relato da parte di diversi collaboratori di giustizia che hanno raccolto e riferito solo voci su quanto successo il 5 agosto del 1989». Lo dicono gli avvocati che hanno difeso il boss Nino Madonia accusato dell’omicidio commesso a Villagrazia di Carini dell poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio incinta al momento dell’agguato. Per l’omicidio di Ida i giudici della Cassazione hanno stabilito la prescrizione visto che già nella prima sentenza d’appello era caduta l’aggravante della premeditazione.

«Viene riaperto tutto il processo, perché le prove che il giudice ha valorizzato nella sentenza di primo grado e di secondo grado non sono state ritenute sufficienti a condannare l’imputato - aggiungono i legali - Le dichiarazioni dei collaboratori Vito Galatolo, Giovanni Brusca e Oreste Pagano non sono state ritenute sufficienti per arrivare ad una sentenza di condanna. Servono altre prove».

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