Il Tar di Palermo ha annullato l'autorizzazione per l'impianto di trattamento rifiuti a Montallegro
Il Tar di Palermo ha accolto il ricorso del Comune di Montallegro contro la realizzazione di un impianto di trattamento e recupero della frazione organica da raccolta differenziata (FORD), promosso dalla Ditta Catanzaro Costruzioni Srl. La sentenza, ha annullato i provvedimenti autorizzativi rilasciati dalla Regione Siciliana, che permettevano la costruzione dell'impianto nel territorio comunale. Il contenzioso era nato a seguito di alcune contestazioni avanzate dal Comune di Montallegro, che, rappresentato dagli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, aveva sollevato dubbi sulla legittimità delle autorizzazioni ottenute dalla ditta. In particolare, il Comune aveva messo in evidenza la violazione di due aspetti fondamentali: la distanza minima di 3 chilometri tra l'impianto e il centro abitato di Montallegro e il mancato rispetto del vincolo di protezione di un'area boschiva vicina. Nel maggio 2022, il Tar di Palermo aveva ordinato una verifica tecnica sulla distanza dell'impianto dal centro abitato, incaricando il preside della Facoltà di Ingegneria dell'Università Kore di Enna. Che ha delegato la professoressa Mariangela Liuzzo, di accertare la conformità delle misurazioni: dalla verifica è emerso che la distanza tra l'impianto e il centro abitato era inferiore alla soglia dei 3 chilometri stabilita dalla normativa, rendendo l'autorizzazione illegittima. Inoltre, il giudice ha ritenuto fondata anche l'altra contestazione sollevata dal Comune di Montallegro, ovvero la violazione del vincolo boschivo previsto dalla legge regionale. L'impianto era stato progettato troppo vicino a un'area boscata di oltre 10 ettari, in violazione delle normative regionali. In base a queste conclusioni, il Tribunale amministrativo regionale ha annullato i provvedimenti autorizzativi e ha condannato le amministrazioni competenti a risarcire il Comune di Montallegro per le spese legali sostenute.