«Tre dei lavoratori coinvolti nell’incidente erano appoggiati sul ballatoio del secondo livello sottoterra e altri tre erano immersi nei liquami della vasca: i miei uomini sono entrati con tutti i dispositivi di protezione individuale previsti per quello scenario, compresa la strumentazione che misura la concentrazione di ossigeno o altre sostanze presenti in quell'ambiente. Subito ci è stata segnalata la presenza di idrogeno solforato, in concentrazioni tali da causare il decesso». Lo afferma il comandante dei Vigili del Fuoco di Palermo Girolamo Bentivoglio Fiandra, audito presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, svoltasi a Palazzo San Macuto a Roma.
«Parliamo di dieci volte la concentrazione consentita, è stato questo a causare la morte di cinque operai su sei - aggiunge Bentivoglio Fiandra, - Il motivo di una presenza così massiccia è al vaglio della magistratura, ma è chiaro che i liquami presenti là dentro producono quel tipo di gas: se quelle persone avessero avuto in dotazione i materiali protettivi e avessero adottato tutte le precauzioni non saremmo qui a parlare di questo caso».
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