Palermo, gli abusi choc del maestro di piano, la difesa dell’insegnante: «È tutto un equivoco»
I presunti abusi sono stati ribaditi anche dall’amica di un anno più grande che frequentava la stessa aula di musica. In un primo momento, davanti agli investigatori quest’ultima aveva cercato di minimizzare, poi aveva avvalorato la ricostruzione della compagna di classe svelando che, tra loro, definivano il maestro come il «pervertito». Tra i tanti studenti ascoltati, un alunno aveva rivelato di avere visto da parte del cinquantasettenne «atteggiamenti molto scorretti con le ragazze e che toccava le compagne». La difesa, però, sostiene che si tratti di un equivoco, attribuendo i gesti a fraintese manifestazioni d'affetto. L’avvocato D’Azzò punta anche sul fatto che altre cinque ragazzine, sentite durante l'incidente probatorio, non avrebbero notato nulla di strano. Un servizio completo di Fabio Geraci sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi