«L’agonia del servizio sanitario regionale dell’isola è una responsabilità che pesa sulle spalle di Renato Schifani, unico vero responsabile di una gestione malsana della sanità nella nostra Sicilia. Oggi sono stato all’ospedale Cervello e al pronto soccorso la situazione è drammatica, con oltre 60 persone in attesa di essere assistite. Criticità ormai divenute croniche con ambulanze bloccate e pazienti visitati nei mezzi di soccorso per la mancanza di barelle. Una condizione aggravata da un’attesa infinita aggravata dalla presenza di pazienti che attendono di essere visitati addirittura dall’inizio dell’anno. Bisogna salvaguardare i pazienti e il loro diritto alla salute». Lo dice il vice-presidente del gruppo parlamentare Pd, Mario Giambona, dopo aver visitato il pronto soccorso dell’ospedale Cervello, in seno all’iniziativa del partito di effettuare un tour per numerose strutture sanitarie dell’isola avanzata dal gruppo dem.
«Sono mortificato, soprattutto per pazienti più anziani. Come il signor Pietro, settantaseienne, arrivato ieri pomeriggio alle 15 e ancora in attesa della prima visita medica - continua -. Alcuni membri dello staff sanitario hanno denunciato la mancanza di personale, specialmente operatori sanitari e infermieri, che vengono attualmente sostituiti da medici gettonisti chiamati a coprire i turni e sempre più spesso si preferisce i pazienti vengono trasferiti in cliniche private. Una situazione desolante denunciata anche dalle sigle sindacali Cgil Cisl e Uil che da tempo chiedono un confronto su una situazione in continuo peggioramento - spiega - e la carenza in termini di personale e strumentazione tecnologica che si traduce, ad esempio, nel mancato funzionamento del CUP telefonico per le prenotazioni ambulatoriali».
Il deputato dem punta il dito contro l’operato del governo regionale. «Schifani non può cercare di coprire le proprie mancanze con comparsate negli ospedali denunciando cosa non funziona - spiega -. Questo perché le condizioni di degrado del servizio sanitario regionale sono il risultato della sua gestione politica dissennata. Lui è infatti l’artefice delle nomine dei dirigenti generali e dei direttori sanitari delle strutture sanitarie che adesso denuncia sui giornali». E aggiunge: «La maggioranza regionale di centro-destra dovrebbe passarsi una mano sulla coscienza. La sanità siciliana è in ginocchio il governo regionale parla insensatamente di riorganizzazione della rete ospedaliera, misura che si traduce in una serie di tagli strutturali che aggraveranno le condizioni di salute del servizio sanitario». E avverte: «Nelle condizioni attuali ad essere in pericolo sono tutti i presidi dislocati nelle aree disagiate delle nove province, come gli ospedali messinesi di Barcellona, Lipari, Milazzo, Patti e le strutture siracusane di Augusta, Avola, Lentini, Noto e molte altre. Come Pd lavoreremo affinché a tutti i siciliani possa essere garantito il diritto di curarsi senza mai sentirsi abbandonati dalle istituzioni».
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