Piazza di spaccio del crack a Casteldaccia, arrestati cinque giovanissimi palermitani. IL VIDEO. I NOMI
I carabinieri della compagnia di Bagheria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 5 indagati (due destinatari degli arresti domiciliari e tre dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), palermitani, già noti alle forze dell’ordine, ritenuti responsabili – a vario titolo – di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Gli arrestati nell’operazione antidroga a Casteldaccia sono Giovanni Pio Zizzo, 22 anni di Casteldaccia, e Fabio Lucido, 37 anni di Palermo. Il gip di Termini Imerese Erina Cirincione ha disposto per Zizzo e Lucido i domiciliari. Per Francesco Carbonello, 37 anni di Casteldaccia, Samuel Gennuso,20 anni di Casteldaccia e Emanuele D’Apolito, 31 anni è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’indagine, effettuata tra ottobre 2023 e febbraio 2024, dai militari del nucleo operativo, ha permesso di delineare un grave quadro indiziario, sostanzialmente recepito dal provvedimento cautelare, che ha evidenziato la sussistenza di un’attività illecita e sistematica di acquisto, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti da parte degli indagati, i quali, avrebbero utilizzato come deposito per l’occultamento e la preparazione della cocaina e del crack, un piccolo magazzino, chiamato “casuzza”, a Casteldaccia. L’attività tecnica espletata dai militari, ha permesso di ricostruire nel dettaglio il modus operandi dei presunti spacciatori, giovani del posto, poco più che ventenni, che si rifornivano della sostanza stupefacente presso i vicini centri di Bagheria e Palermo, specificando i singoli ruoli rivestiti dagli indagati nell’ambito della gestione della piazza di spaccio. L’azione investigativa ha inoltre messo in luce come, uno degli indagati, in particolare, era considerato figura di riferimento nell’attività criminale, mansione condivisa con un altro giovane che, sebbene ancora minorenne, era già perfettamente abile nella conduzione della piazza di spaccio e nell’adozione di tattiche volte ad eludere controlli di qualsiasi genere. I due, pur non essendo costantemente presenti nel magazzino, con precise disposizioni a presunti spacciatori al loro servizio, avrebbero seguito e mantenuto il controllo del sistema di cessioni a terzi o contattati ai fini della risoluzione di problematiche sopravvenute durante l’acquisto e la vendita delle sostanze stupefacenti.