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Palermo, muore la madre ma per errore viene «cancellata» anche lei

Il codice fiscale di Valentina Paladino per errore nella cartella della deceduta: considerata a sua volta scomparsa, le sono stati bloccati conto in banca e pagamento della pensione

«Carta di credito rifiutata». L’avviso, comparso più volte a pochi giorni dal capodanno, esattamente il 27 dicembre, aveva lasciato di stucco la signora Valentina Paladino, che nel giro di poche ore si è vista bloccare carte di credito, bancomat e due conti correnti. E tutto poteva immaginare tranne che avrebbe dovuto dimostrare di essere ancora viva: è bastato che il sistema online dell’Inps ricevesse il solo codice fiscale della sventurata signora, inserito per sbaglio da un medico dell’Asp nella cartella riferita alla madre di Paladino, scomparsa il 10 dicembre, per dichiararne il decesso, bloccare l’erogazione della pensione e scatenare un effetto a catena dagli esiti imprevedibili.

Ma riavvolgiamo il nastro: «Il 10 dicembre - racconta la donna - è morta mia madre. Abbiamo celebrato il funerale e sbrigato i procedimenti burocratici richiesti. Non avevamo riscontrato alcuna anomalia fino al 27 dicembre, quando ho iniziato ad avere questi problemi con la banca: non riuscivo a pagare né con la carta di credito né con il bancomat, mi sono recata nella mia filiale e lì il consulente mi ha detto che per l’Inps risultavo deceduta. La banca aveva bloccato il conto corrente cointestato con mia madre e quello con mio marito. Risultato: non potevo più pagare le bollette che erano state caricate sui conti bancari con tutti i disagi che ne sono derivati: in poco tempo ho ricevuto una pioggia di mail e messaggi da parte di Telepass e delle aziende di telefonia ed energia: mi avvisavano che il conto era bloccato e i pagamenti non erano andati a buon fine».
E ovviamente anche sull’app Io, Spid e, neanche a dirlo, sul sito web dell’Inps l’accesso alla signora Paladino veniva negato. Un vero e proprio incubo scatenato da una distrazione del medico dell’Asp che aveva inviato la documentazione all’ente di previdenza sociale per dichiarare il decesso della madre.

«Tra i certificati di morte e i dati di mia madre, tutti giusti peraltro, è finito anche il mio codice fiscale. Ma io mi chiedo: come è possibile che con il solo codice fiscale, che neanche combacia con tutto il resto dei dati, il sistema non riesca a rilevare l’incongruenza?». Ma tant’è. Così, mentre la banca sblocca i conti e fa recapitare nuove carte di credito e di debito alla signora - «anche se ancora non le ho ricevute» -, comunica la lunga trafila all’Inps per dimostrare «che sono ancora viva - spiega con un sorriso amaro - il 30 dicembre l’ente ha ricevuto ben tre notifiche tra cui quella del medico, che ha subito posto rimedio alla propria disattenzione, e una dal mio indirizzo Pec dove ho allegato i miei documenti di identità, tutte le certificazioni richieste e un breve testo dove ho spiegato cosa è accaduto. Ma ancora dall’ente non ho saputo nulla».

I tempi di attesa si prevedono lunghi e la signora non ha neanche la possibilità di poter spiegare fisicamente cosa sia successo: «Gli operatori del centralino - spiega - mi hanno detto che risultando morta non posso fissare alcun appuntamento. Dovrebbe farlo mio marito e a quel punto potrei avere la possibilità di rapportarmi faccia a faccia con qualcuno. Spero che la situazione possa sbloccarsi velocemente. Per fortuna al Comune risulto ancora nel mondo dei vivi».

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