«Il paziente è stato ricoverato per una frattura all’omero non c’era alcun tipo di urgenza-emergenza. È successo che ha contratto una polmonite in quanto paziente anziano e defedato. È stato valutato da pneumologi, cardiologi, anestesisti e le condizioni cliniche peggiorate dalla polmonite non ci hanno permesso di eseguire l’intervento. Non possiamo operare un paziente in condizioni non idonee. Dopo la diagnosi della polmonite sono stati presi tutti i provvedimenti e le terapie adeguate, gli specialisti non consigliavano l’intervento chirurgico perché non era nelle condizioni di poterlo subire. Non era una persona in pericolo di vita». Lo afferma Davide Bonomo, primario del reparto di Ortopedia di Villa Sofia, sulla morte di un paziente in attesa di intervento da 17 giorni e morto in ospedale. «Dai vari controlli che abbiamo eseguito il paziente dal punto di vista cardiologico e generale aveva qualche problema - aggiunge - I parenti erano informati. È stato ricoverato il 24 dicembre. Poi ha sviluppato una polmonite. Non è semplice stabilire quando l’abbia contratta. Evidentemente covava un focolaio da qualche giorno. La polmonite non si sviluppa in un giorno. Non sono uno pneumologo e non l’ho seguito sotto quell’aspetto. Quando le condizioni sarebbero migliorate avremmo eseguito l’intervento. Non era una frattura da operare urgentemente, non era scomposta».