La reazione alla Finanziaria dei sindacati, la Cisal parla di bicchiere mezzo pieno per la Cisl «non convince del tutto»
Valutazioni di segno diverso sulla manovra finanziaria approvata dall’Ars vengono espresse dai sindacati. Per il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana, «la Finanziaria approvata oggi non convince del tutto. È una manovra che si limita alla gestione dell’ordinario e a tamponare le emergenze». «Ci sono diversi aspetti positivi - aggiunge La Piana - fra i quali l’aver scongiurato il ricorso all’esercizio provvisorio, la stabilizzazione dei precari storici, alcuni interventi per la crisi idrica e la previsione di risorse a sostegno dei Comuni in dissesto. Positiva è anche la costituzione di una task force sugli investimenti, di cui faranno parte anche le sigle sociali, ma registriamo che poco spazio è stato dato all’innovazione tecnologica e in generale a un profilo riformista che noi da tempo riteniamo fondamentale nelle scelte strategiche per la regione». Il segretario generale della Cisl Sicilia auspica che nel prossimo collegato si possano affrontare i temi cardine per il futuro dell’isola. Giuseppe Badagliacca e Nicolò Scaglione della Cisal Sicilia, sottolineano invece che «l'approvazione della Finanziaria da parte dell’Ars nei tempi previsti consentirà alla Sicilia di evitare l’esercizio provvisorio, il che rappresenta un’ottima notizia. Apprezziamo le misure a favore dei lavoratori e delle imprese e a sostegno dei consumi, così come le norme che aiuteranno gli enti locali che da anni vivono enormi difficoltà. Manca invece l’aumento del finanziamento regionale che avrebbe consentito di aumentare strutturalmente le ore ai dipendenti part-time dei comuni, ormai pari all’80% della forza lavoro: una mancanza a cui chiediamo si ponga rimedio». «Guardiamo il bicchiere mezzo pieno - continuano Badagliacca e Scaglione - consapevoli che servirebbero somme più importanti per un vero rilancio della nostra Regione e per questo lanciamo un appello alle forze politiche di maggioranza e opposizione: è fondamentale fare sistema con le parti sociali per ottenere da Roma strumenti più efficaci per il contrasto alla povertà e il sostegno al mondo del lavoro». «Tra bilancio, Finanziaria e maxiemendamento pare proprio che non vi sia nessuna risposta strutturale sia in tema di politiche sociali che per quanto riguarda un piano di sviluppo». E’ il commento a caldo del segretario della Cgil Sicilia, Alfio Mannino sulla manovra finanziaria regionale approvata dall’Ars. «Il giudizio compiuto - osserva Mannino- potrà essere dato solo dopo avere visionato i testi definitivi, visto che in nottata in Aula è accaduto di tutto. Rileviamo tuttavia già ora - sottolinea - che circa 800 milioni sono stati distribuiti in maniera discrezionale ai vari settori e nei territori a seconda delle indicazioni o di singoli parlamentari o di singole forze politiche». Mannino rileva come "unica iniziativa degna di nota, frutto delle tante iniziative sindacali e del lavoro con le forze parlamentari sia la stabilizzazione a tempo pieno degli Asu dei beni culturali». Il segretario regionale della esprime la «grande preoccupazione per "il modello di regione che si sta via via delineando con il moltiplicarsi dei centri di spesa, trasformando la spesa pubblica regionale in strumento per alimentare consenso da strumento che dovrebbe servire a rafforzare l’apparato produttivo e l’infrastrutturazione sociale della Sicilia». Per la segretaria generale della Uil, Luisella Lionti, «E' un bene che la Finanziaria sia stata approvata in tempo, si è è evitato così l’esercizio provvisorio. Ed è altrettanto positivo che siano stati stabilizzati i lavoratori Asu dei Beni culturali. Una battaglia questa portata avanti da tempo dalla Uil Sicilia». «Nell’attesa di capire meglio il contenuto della manovra economica rimaniamo contrari alla distruzione a pioggia delle risorse. Così non è stato raggiunto l’obiettivo di creare sviluppo, investimenti e buona occupazione, fondamentali per la nostra regione».