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Il garante dei detenuti di Palermo Pino Apprendi: «95 suicidi in carcere, la politica del buttare via la chiave non ha funzionato»

Pino Apprendi

«La politica del buttate le chiavì per i detenuti non ha funzionato nemmeno quest’anno. I suicidi certificati fra i detenuti sono 88 e 7 fra gli agenti della polizia penitenziaria, numero record. Ma non sono solo numeri, ci sono nomi e cognomi e nella maggior parte dei casi si tratta di giovani e immigrati. Pannella definì il carcere discarica sociale e il Papa, in questi giorni, andando controcorrente con la politica che gioisce se un detenuto soffre, apre una seconda porta del Giubileo e fa appello sul trattamento umanitario e sul principio del recupero della persona». Lo dice Pino Apprendi Garante dei detenuti di Palermo.

«Chi frequenta il carcere tutto l’anno lo ripete come un mantra e trova insufficiente che se ne parli solo a Natale per mostrare la parte buona di noi - aggiunge - Antigone ha fatto la campagna Il carcere è un pezzo di città, volendo con questo sollecitare le coscienze di chi amministra le città. In carcere oltre che per suicidio si muore per malasanità, malgrado l’impegno dei pochi medici ed infermieri. Si trascurano perfino patologie gravi come tumori. L’impegno di psicologi, educatori e assistenti sociali viene reso vano e prevale il sovraffollamento e la burocrazia; trionfa la 'domandinà senza la quale non si muove nulla, sempre ché la stessa arrivi a destinazione».

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