Il neonato venuto al mondo per strada sta bene ed è stato affidato al direttore sanitario dell’ospedale Buccheri La Ferla, dove è ricoverato da quattro giorni. Il piccolo Ivan (il nome indicato dalla madre prima di lasciare l’ospedale e fare perdere le proprie tracce) si trova nell’unità di neonatologia, diretto da Donatella Termini, dove è scattata una gara di solidarietà per dargli vestitini ma soprattutto affetto e coccole, oltre che la dovuta assistenza sanitaria.
La commovente storia, che sa come di un miracolo di Natale, ha già invogliato due coppie a chiedere l’adozione del neonato. Hanno scritto all’ospedale manifestando la loro volontà. Ma, come è noto, a decidere e a compiere le necessarie valutazioni dovrà essere il tribunale per i minorenni. Su questo fronte se ne saprà di più quando Ivan potrà essere dimesso e verrà affidato a una struttura specializzata o a un nucleo familiare. Una decisione che al momento appare prematura.
«Il bambino sta bene e si trova in compagnia degli altri neonati - spiega Dario Vinci -. Trascorrerà il Natale con noi in reparto. Lo stiamo sottoponendo a una serie di accertamenti e al momento tutti gli esami dicono che è in buone condizioni di salute. Tutto il personale della divisione si è dato un gran da fare e, come sempre, ha dimostrato amore e solidarietà».
Nel reparto c’è un armadietto con vestiti, spesso donati da coppie e genitori che sono passati dalla struttura di via Messina Marine, e tutto quel che occorre a un neonato. Roba pronta per affrontare le emergenze.
Il direttore sanitario già in passato si è occupato di casi legati all’abbandono di bambini appena venuti alla luce. «Ma mai era accaduto che una madre partorisse in strada sistemandosi poi in un giaciglio improvvisato», aggiunge Vinci. Provvidenziale è stato l’allarme dato prontamente da un residente, che ha udito le urla della madre e l’ha vista con il piccolo in braccio e ha chiamato il numero di emergenza delle forze dell’ordine. I poliziotti, dopo un’affannosa ricerca, sono riusciti a trovare mamma e piccolo in un cantiere tra via Cipolla e via Mignosi, dove la donna aveva realizzato un rifugio pieno di cartoni, coperte e vecchi vestiti. Il neonato era ancora con il cordone ombelicale attaccato.
L’arrivo dell’ambulanza e l’intervento dei medici ha evitato il peggio. Ma la madre, poco dopo, ha lasciato l’ospedale ed è sparita. Si tratta di una cittadina originaria dell’Uruguay senza fissa dimora che vive un’esistenza tra disagio ed emarginazione. Della sua vicenda si stanno occupando i poliziotti e la magistratura. Al Buccheri La Ferla già in passato erano stati lasciati bambini da poco dati alla luce, donne con storie difficili e non in grado di accudirli. Per Ivan, che pesa poco più di due chili e mezzo, appare probabile che a breve possa essere adottato da una coppia che potrà dargli conforto e assistenza, che potrà farlo crescere come si deve.
A metterlo al sicuro sono stati gli agenti del commissariato Oreto-Stazione Federica Ignaccolo e Giacomo Lo Cicero e il commissario Costanza Ragonese. «Volevamo trovare la donna e il piccolo a tutti i costi - hanno detto i poliziotti, che ieri sono stati intervistati a Tgs -. Abbiamo avuto la sensazione di poter trovare qualcuno. È stata una ricerca concitata. Abbiamo scoperto il giaciglio e abbiamo rimosso cartoni, coperte e abiti. Sotto c’erano la mamma e il piccolo. È stata una grandissima emozione».
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