Palermo

Sabato 21 Dicembre 2024

Il braccio di ferro di Salvini con Open Arms: dal salvataggio alla sentenza, ecco le tappe del processo

Un braccio di ferro con Open Arms durato settimane e poi un processo andato avanti per più di tre anni. Al centro del contendere il divieto imposto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini alla ong spagnola di sbarcare a Lampedusa 147 migranti che aveva salvato in mare . Ecco le tappe principali della vicenda

1 AGOSTO 2019

In acque Sar libiche vengono soccorsi 124 migranti. Dopo il salvataggio, l’equipaggio della imbarcazione chiede l’assegnazione di un porto sicuro all’Italia e a Malta, ma, come risposta, riceve il divieto di ingresso in acque italiane dall’allora titolare del Viminale che si muove in accordo con i colleghi 5Stelle della Difesa e dei Trasporti. Inizia così un muro contro muro. -

9 AGOSTO 2019

: Gli avvocati della ong fanno ricorso al tribunale dei minori chiedendo lo sbarco dei migranti non ancora maggiorenni e presentano la prima denuncia. Poche ore dopo soccorrono un altro gruppo di persone su un legno in avaria: stavolta sono in 39. -

12 AGOSTO 2019

Il tribunale di Palermo ordina lo sbarco dei minori. Contro il reiterato no del Viminale la ong ricorre al Tar del Lazio. Il presidente del collegio sospende il divieto di ingresso.

14 AGOSTO 2019

Mentre il governo gialloverde comincia a scricchiolare, la Open Arms fa un esposto alla Procura di Agrigento perchè a dispetto della decisione del giudice amministrativo, Salvini continua a negare l’ingresso nelle acque italiane. Nel frattempo la situazione a bordo è ingestibile: i migranti, in condizioni igienico-sanitarie precarie da ben 18 giorni, sono allo stremo. Alcuni, vedendo le coste italiane tentano di raggiungere Lampedusa a nuoto gettandosi in mare.

20 AGOSTO 2019

L’allora procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio sale sulla nave per accertare le condizioni fisiche e psichiche dei migranti: parla di situazione «esplosiva» , sequestra l’imbarcazione, dispone lo sbarco dei migranti e avvia accertamenti.

 19 NOVEMBRE 2019

Salvini viene iscritto nel registro degli indagati per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio in concorso con il suo capo di Gabinetto Matteo Piantedosi. Per competenza le carte vengono trasmesse ai pm di Palermo - il capoluogo è sede del tribunale dei ministri - che poi formula l’imputazione per Salvini mentre archivia per Piantedosi.

 1 FEBBRAIO 2020

Il collegio manda gli atti al Senato per l’autorizzazione a procedere. Palazzo Madama, a differenza di quel che accadde per il caso gemello della nave della Marina Diciotti, a cui pure fu impedito lo sbarco, stavolta dice sì. - 17 APRILE 2021: il gup Lorenzo Jannelli dispone il rinvio a giudizio per Salvini.

15 SETTEMBRE 2021

Comincia il processo. Tra i testimoni l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’ex ministro degli esteri Giuseppe Di Maio e l’attuale ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

14 SETTEMBRE 2024

La Procura chiede la condanna di Salvini a 6 anni di carcere per «l’intenzionale e consapevole spregio delle regole e diniego consapevole e volontario verso la libertà personale di 147 persone». «Ho solo difeso la nazione», la tesi da sempre sostenuta dal ministro. Oggi l’ultima parola con la sentenza che ha assolto il vicepremier.

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