Palermo

Domenica 22 Dicembre 2024

Palermo, la lettera-protesta dei residenti: «La Vucciria si spegne nell’indifferenza»

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La Vucciria delle liti, dello spaccio, delle risse finite nel sangue, si sveglia con i postumi di un’altra notte da paura. Anzi, in realtà, gli abitanti delle strade dove il popolo della movida consuma i week end di cocktail e violenza, ormai cosa è una buona dormita se lo sono scordati da tempo. Rumori, musica a tutto volume, bottiglie di vetro lanciate e spaccate per gioco o scontro, tengono svegli e all’erta fino all’alba. Non è più una situazione sostenibile e i residenti riuniti nel comitato Caracciolo protestano ancora più veementemente delle altre volte, con una lettera che vuole denunciare, nonostante il silenzio delle istituzioni che ha avvolto da mesi esposti e richieste di maggiori controlli in centro storico in piazze e locali. Lo sfogo dopo l’ultima aggressione, quella di un turista americano nei confronti di un bengalese che è stato ferito con una raffica di coltellate senza un motivo. Si trovava a passare per la strada dove lo studente, ubriaco, ha cominciato a colpirlo. È stato arrestato per tentato omicidio. «Il nostro riposo è ostacolato dalla certezza che l’ennesimo fatto di cronaca - scrivono i residenti - si è consumato tra quei vicoli e che fra le vittime potrebbero esserci i nostri figli e nipoti. Nonostante le chiamate incessanti al 112 per segnalare l’emergenza che non è più emergenza per nessuno, perché è semplicemente un fatto notorio e accettato, che mette a tacere esposti, richieste di aiuto, le ripetute riunioni con prefetto, questore e sindaco. Nonostante i controlli di facciata - si legge nella lettera - per cercare di far tacere chi urla a gran voce che «nulla si sta facendo» e nonostante gli sforzi dei cittadini onesti che da anni continuano a chiedere che qualcosa cambi, la Vucciria si sveglia con un nuovo, terrificante bilancio». L’amara verità è che «questi ragazzi - concludono i firmatari della lettera - non sono solo vittime della malamovida, della droga e dell’alcool, ragazzi sbandati di una società violenta. Sono le vittime di chi quella violenza non vuole combatterla o la combatte con interventi di facciata, di chi omette di compiere atti che per ragioni di ordine pubblico, igiene e sanità dovrebbero essere compiuti senza ritardo». E sperano che ad intervenire, dopo l’esposto firmato dai 200 del comitato a ottobre, sia la magistratura. Nella denuncia inoltrata perfino al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, alla premier Giorgia Meloni e al presidente Sergio Mattarella, l’allarmante fotografia delle serate no limits in piazza Caracciolo, di raduni musicali fino alle ore piccole, di fiumi di alcolici e vendita di stupefacenti. Onde sonore che si propagano per centinaia di metri fino a corso Vittorio Emanuele e via dei Cassari, infiltrandosi nelle abitazioni dotati di finestre in vetro camera. Impossibile difendersi dalle note e dalla baldoria della improvvisata pista da ballo attorno alla storica fontana della piazza. Forse alle 4 si andrà a letto.

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