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Palermo, all'Albergheria isole pedonali e panchine con mezzo milione

Chi entra all’Albergheria fa un viaggio nella sua storia arabo-normanna. Ma la passeggiata tra la bellezza è rovinata dall’asfalto dissestato e dalla disordinata presenza di venditori ambulanti che hanno trasformato lo storico quartiere in un immenso bazar. Poco spazio e mobilità da scalata dell’Everest. A cercare di fare convivere le due anime ci prova ora il Comune, che ha destinato mezzo milione di euro dall’avanzo vincolato per rifare l’asfalto, piazzare panchine e aree a verde e trasformare in isole pedonali alcuni tratti.

A marzo prossimo sarà pronto il progetto esecutivo, ad aprile sarà bandita la gara d’appalto e ad agosto dovrebbe partire il cantiere (la fine è prevista per il prossimo dicembre) che interesserà, tra isole senza auto e aree conviviali, il perimetro di strade che ospita i poli attrattori dello storico quartiere: la scuola Nuccio, la residenza universitaria San Saverio, il museo Gemmellaro, l’ex Cinema Edison, la Piazza San Nicolò e Palazzo Tarallo. Le indicazioni sono suggerite nel documento di indirizzo redatto a fine novembre.

La pavimentazione potrà essere realizzata in asfalto stampato, anche colorato, per definirne i confini. Fioriere e aiuole saranno sistemate nelle isole pedonali che comprenderanno il tratto della via S. Francesco Saverio (compreso tra le la via del Ritiro di S. Pietro e la via Albergheria) ed il tratto della Piazza Napoleone Colajanni. Si procederà alla velocità massima di 30 nelle vie: San Francesco Saverio, Carlo Forlanini, Andrea Vesalio, via del Ritiro di San Pietro, Ritiro San Pietro, Giuliano Majali, Corrado Avolio, Michele del Giudice, via Porta Sant’Agata, Rosselli, Tappetazzo, Michele Schiavo, Giovanni Grasso, piazzetta Fagiolai, piazzetta delle Tre Bare, via Cesare Battisti, Chiappara al Carmine, piazzetta Zimmillari.
«Finalmente si restituisce la dignità ai residenti - commenta il consigliere della Dc, Salvo Imperiale - Il mercato si è allargato in maniera smisurata e molti hanno lasciato le case».

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